TUNNEL AUTUNNALE Un’ampia circolazione depressionaria coinvolge gran parte dell’Europa Centro-Occidentale, con perno principale che si è andato al momento a collocare sul Golfo di Biscaglia, in attesa di muoversi verso levante. Una serie d’impulsi instabili va pertanto ancora a penalizzare il cuore centrale del Mediterraneo e così sarà per diversi giorni ancora.
Nel frattempo non ci sono ancora evidenti segnali di forte raffreddamento sul Nord Europa, ma in Aperto Atlantico sono in corso le grandi manovre dell’anticiclone oceanico, in risalita verso nord alla ricerca di quel legame da saldare con la struttura altopressoria termica presente in Groenlandia. Una volta che sarà attivo questo canale anticiclonico, ecco che l’aria gelida dall’Artico verrà stimolata a scendere di latitudini, anche perché il Vortice Polare andrà disintegrandosi, spodestato dalla sua sede naturale.
In attesa di queste dinamiche, che rappresenteranno idealmente un fondamentale passaggio di consegne fra l’autunno e l’inverno, l’Italia continua ad essere imbarcata in un incessante flusso di perturbazioni: in sostanza, l’autunno resta più vivo che mai e continua a non far certo freddo. Il nuovo impulso instabile, preceduto da correnti sciroccali, si è contraddistinto per lo sviluppo di consistenti malloppi temporaleschi principalmente in mare aperto sul Tirreno ed in successivo sfondamento sulla fascia costiera.
La neve resta una prerogativa delle sole zone montane, con il pieno che si è potuto fare principalmente sulle Alpi, mentre in Appennino gli episodi nevosi rappresentano ancora un’eccezione, anche a quote medio-alte: tuttavia, le intense precipitazioni connesse al passaggio perturbato odierno hanno portato generosi rovesci nevosi sull’Appennino Laziale.