Correnti instabili di natura nord-atlantica hanno nuovamente aperto la lacuna perturbata iberica, che peraltro aveva già condizionato il meteo della prima parte della settimana. Il quadro meteo si è quindi nuovamente complicato, proprio nel momento in cui la ferita instabile mediterranea, che era nel frattempo slittata verso levante, si stava ricucendo, nonostante l’evidente azione di disturbo di una goccia fredda collocata sulla Francia.
Stavamo così osservando, almeno ieri, la maggiore instabilità concentrarsi tra l’Italia del Nord ed i paesi europei immediatamente oltralpe, ma non tra Scandinavia e Mare del Nord, ove continua a tener tuttora duro una granitica bolla d’alta pressione. Correnti d’aria artica stanno nel frattempo irrompendo, lungo il bordo orientale dell’anticiclone, tra Svezia e Finlandia, portando un severo calo delle temperature.
La riacutizzazione della depressione iberica ha attivato notevoli contrasti con precipitazioni particolarmente copiose su alcune zone del Portogallo, dove si sono toccati anche i 75 millimetri. Nel frattempo un fronte perturbato, di gran carriera, ha raggiunto nella giornata odierna le regioni centro-meridionali italiane, imperniato attorno ad un minimo barico secondario collocato sul Canale di Sardegna.
L’ingresso della perturbazione ha portato così precipitazioni sparse, spesso deboli o moderate e peraltro intrise di sabbia sahariana, in quanto l’intero sistema perturbato è stato supportato da una parziale ma energica risalita di correnti dall’entroterra algero-marocchino. Pioggia da Roma in giù, ma nel pomeriggio le precipitazioni si sono localmente intensificate: i maggiori accumuli in Sardegna, sui settori orientali e meridionali, ove si sono localmente avuti oltre 50 millimetri di pioggia.