Ampie schiarite si sono aperte nel corso della giornata, dopo l’attraversamento dell’intero sistema nuvoloso che ha caratterizzato le ultime ore della giornata di ieri: un impulso temporalesco, sorretto da un flusso nord-africano, aveva arrecato un generalizzato peggioramento nel pomeriggio di ieri sulle regioni centrali ed in Sardegna, unendosi rapidamente alla perturbazione già presente al Nord, quest’ultima responsabile di piogge persistenti su tali zone con abbondante neve sulle Alpi.
Vi era il timore di nubifragi, secondo alcune stime espresse dai modelli matematici a poche ore dall’evento, ma fortunatamente i nuclei convettivi più intensi hanno sfogato la maggior parte della loro energia in mare aperto. In tal modo le piogge, seppure abbondanti, non hanno raggiunto i picchi temuti in nessuna delle aree centro-settentrionali tirreniche. Si è trattato di precipitazioni in gran parte benefiche, la notizia è che la pioggia ha visitato anche le aree romagnole con accumuli moderati, ma davvero utili per smorzare una fra le peggiori fasi siccitose degli ultimi decenni.
Sono rimaste invece a secco le regioni meridionali, ove in compenso ha fatto notizia un’anomala ondata di caldo, causata dalla spinta sciroccale richiamata dalla ciclogenesi tirrenica, annessa all’evoluzione della perturbazione formatasi tra coste nord-africane e Tirreno. Venti di scirocco hanno portato una notte dalle caratteristiche termiche tipicamente estive su gran parte del Sud, come dimostrano i 23 gradi di minima su Messina, la città più calda dell’intero Paese.
Nella serata di ieri, attorno alle ore 20, ha fatto notizia il palermitano per via dello scirocco che, scendendo dai rilievi alle spalle della città, ha portato un picco termico di ben 31 gradi, il valore più alto di tutto il mese di Ottobre, che andava concludendosi. Lo scirocco ha investito in maniera notevole anche la Campania, con ben 26 gradi a Napoli attorno alla mezzanotte.
Tornando alla situazione attuale, la parte posteriore del sistema perturbato, in risalita verso l’Alto Adriatico, ha portato residue precipitazioni nella prima parte della giornata odierna su gran parte del Triveneto ed alcuni settori appenninici centro-settentrionali, in graduale attenuazione nelle ultime ore, grazie all’intervento d’aria più secca.
L’arretramento del vortice ciclonico sull’Iberia ha temporaneamente allentato la morsa delle perturbazioni sul nostro territorio, ma una nuova area nuvolosa appare in avvicinamento al nostro territorio, con gli avamposti che già interessato l’estremo settore di Nord-Ovest. L’evoluzione del sistema frontale sarà assai rallentata dall’ulteriore ripresa barica su gran parte della Penisola, per l’avanzata di un cuneo anticiclonico sub-tropicale di matrice libica.
Nella giornata di domani le precipitazioni colpiranno essenzialmente le Alpi Occidentali Piemontesi e parte del Ponente Ligure, con tendenza ad intensificazione dei fenomeni nella seconda parte della giornata sulle aree più esposte alle correnti umide da E/SE nei bassi strati, in penetrazione sulla Val Padana. Aria più calda nord-africana tenderà nel frattempo ad essere richiamata sulle regioni meridionali ed in Sicilia, le quali saranno investite da una fiammata calda di livello notevole per i primi giorni della settimana.