Si sta per completare il progetto dell’Alta Pressione di invadere le nostre regioni, tuttavia costretta per il momento a fronteggiare un braccio di ferro con la vecchia circolazione ciclonica presente sulla Penisola Balcanica e costantemente alimentata da impulsi d’aria fredda d’origine scandinava. L’Alta Pressione mantiene il baricentro sull’Ovest Europa, con un cuore dinamico caldo in rafforzamento per l’aria sub-tropicale oceanica pompata dall’Arcipelago delle Canarie, ove è presente un cut-off ciclonico.
Il tentativo d’espansione verso il cuore del Mediterraneo resta molto timido, a causa di una circolazione barica lentamente evolutiva Ne deriva in questo modo una circolazione prettamente settentrionale sul nostro Paese, mite e secca lungo le zone occidentali e più fresca ed instabile sul lato orientale della Penisola e sulle regioni meridionali.
La situazione sta decisamente migliorando su quasi tutte le regioni, ma nelle ultime ore brevi rovesci hanno ancora colpito le zone tirreniche meridionali della Calabria e il nord della Sicilia, con alcuni focolai temporaleschi in mare aperto. Questa mattina un episodio temporalesco ha interessato anche le aree costiere abruzzesi, localmente con fenomeni grandinigeni, ed altre zone del Sud, fra cui l’entroterra appenninico calabro, ove non sono mancate nevicate sulle maggiori cime.
Si tratta delle ultime note d’instabilità, in un contesto che andrà gradualmente migliorando già nelle prossime ore, quando la nuvolosità diverrà sempre meno produttiva, seppure insistendo a ridosso della fascia appenninica meridionale per il flusso di correnti settentrionali. Lo schema barico resterà quasi stazionario fino in prossimità del Natale, pertanto la ventilazione settentrionale resterà piuttosto vivace sull’Adriatico Meridionale e sullo Ionio.
Il bel tempo ha conquistato la scena sulle restanti regioni, ma le stesse correnti settentrionali non fanno mancare l’addossamento di una copertura nuvolosa compatta sui versanti settentrionali dell’Arco Alpino, in prevalenza sui versanti esteri svizzeri ed austriaci ove agisce lo stau. Il muro della nuvolosità riesce ad invadere parte dell’Alto Adige e le zone di confine del Veneto. Bufere di neve riescono quindi a spingere sulle principali vallate alpine alto-atesine e localmente fino a Livigno, prima che il fronte della nuvolosità venga a dissiparsi poco più a sud, per effetto del favonio.
Il foehn sarà protagonista della giornata di domani su molte aree alpine ed, in concomitanza di un ulteriore rinvigorimento del campo barico, farà giungere aria ancor più mite, con un sensibile surriscaldamento dei bassi strati lungo i fondivalle maggiormente esposti. Sulla Val Padana, fra Piemonte e Lombardia, ma anche sulla costa ligure, i valori massimi potranno facilmente raggiungere i 15 gradi, dando una sensazione di primavera, mai così ingannevole visto il repentino cambiamento freddo atteso a partire dal Natale.
Ricordiamo che i previsti incrementi termici in quota, associati ai forti venti di foehn, manterranno altissimo il rischio delle valanghe su gran parte delle località alpine, specie di Piemonte e Lombardia, ove i quantitativi di neve caduti sono risultati di porta storica. Le condizioni atmosferiche saranno quelle ideali per rendere instabile il manto nevoso, facilitandone eventuali distacchi dalle alte quote verso le valli. In considerazione del pericolo così marcato, sulle zone considerate più a rischio gli impianti resteranno chiusi.