Dal caldo record alle precipitazioni alluvionali: in appena 48 ore si accavallano gli eventi estremi, con l’arrivo di un forte peggioramento peraltro annunciato, d’intensità notevole per il Piemonte, regione già interessata negli ultimi giorni da importanti precipitazioni, almeno per quanto concerne i settori alpini occidentali.
La situazione si è rapidamente fatta critica già in mattinata, con le nuove violente piogge iniziate quest’oggi, divenute intense e persistenti soprattutto sulle aree montuose del torinese e del cuneese, le più sensibili con quest’evoluzione perturbata contraddistinta da correnti sciroccali.
Nelle valli del Basso Torinese e dell’Alto Cuneese si segnalano i maggiori problemi, con frequenti esondazioni, fra cui il Po a Crissolo, mentre cresce il terrore per la Dora Baltea, già uscita dagli argini in Valle d’Aosta. Numerose evacuazioni in Val di Susa, nei pressi della Dora Riparia, mentre una frana ha investito una casa a Villar Pellice, nel pinerolese, con un bilancio provvisorio di due vittime e due dispersi.
L’emergenza peggiora di minuto in minuto, tanto che per molte zone cresce il terrore di un 2000 bis, quando vi fu una storica alluvione in pieno autunno. Al momento appare più tranquilla la situazione sul Piemonte Orientale, ma andranno monitorate le piene dei fiumi, in riferimento alle precipitazioni attese ancora abbondanti per le prossime ore.
Il nostro quotidiano, pur non essendo certo organo preposto a diramare allerte, ha dedicato negli ultimi giorni ampio spazio agli aggiornamenti sulla forte fase perturbata attesa per quest’oggi sul Piemonte. Le carte modellistiche hanno costantemente confermato, anche questa mattina, l’entità severa delle precipitazioni attese nel corso delle 24 ore odierne.
A peggiorare complessivamente la situazione, sono intervenuti due fattori non certo trascurabili: la fenomenologia più intensa era attesa proprio nelle zone già penalizzate nei giorni scorsi, con piogge che avevano già alzato su livelli di particolare attenzione alcuni corsi d’acqua. In secondo luogo, la previsione di neve solo in altissima montagna, a quote superiori ai 3000 metri, con conseguente rinvigorimento della portata d’acqua verso valle.
Lasciando da parte la cronaca sul Piemonte (per approfondimenti, vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti e la cronaca al seguente link: https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=18027 ), cerchiamo di ripercorrere nuovamente l’evoluzione di quest’energico peggioramento, che peraltro ha portato fenomeni anche in aree ove non erano attesi.
La causa scatenante principale è dovuta alla forte contrapposizione fra masse d’aria decisamente diverse: la penetrazione di un “poletto” freddo ciclonico a 500 hPa tra Algeria e Sardegna ha creato le premesse per la genesi di un’intensa fascia di confluenza, favorevole allo sviluppo di intense squall line e supercelle di forte intensità.
Quest’aria più fresca ed instabile ha dovuto fare i conti con la forte avvezione calda in atto nelle ultime 48 ore, responsabile di valori termici da record per il periodo su molte zone del Centro-Sud. I temporali hanno così investito Sardegna, Toscana e parte del Nord-Ovest come previsto, ma in realtà si sono generati anche in Sicila, Lazio, persino alcune aree del medio-alto versante adriatico, a conferma di come questi sistemi temporaleschi afro-mediterranei siano scarsamente leggibili anche dalle carte modellistiche ad alta risoluzione. Attualmente temporali interessano persino la Basilicata e la Calabria.
Quest’intrusione d’aria fortemente instabile ha accelerato la nascita ed approfondimento di un nocciolo depressionario che è attualmente risalito dalla Sardegna verso la Corsica, non più alimentato da masse d’aria di provenienza algerina. Quest’evoluzione è alla base del sensibile peggioramento sul Piemonte, ove vengono convogliati gli ammassi perturbati dal Tirreno e dalla Liguria, tramite correnti sciroccali che impattano contro la cerchia alpina occidentale.
Il caldo intanto insiste su molti settori del Sud, con temperature ben superiori ai 30 gradi in Puglia e sulla Calabria. Ma valori ancor più eccezionali, accompagnati da alti contenuti d’umidità, si registrano su parte del Triveneto, con punte di 30-32 gradi sulla pianura veneta e friulana.
Il maltempo non è destinato a concludersi in brevissimo tempo, seppure le piogge più pericolose sono attese esclusivamente per la giornata odierna, andando lentamente a diminuire d’intensità in serata. Ancora domani il sistema depressionario, seppure in attenuazione, continuerà ad agire nei pressi del Mar Ligure, con fenomeni sparsi moderati su tutte le regioni di Nord-Ovest e la Toscana.