Siamo appena a metà novembre, eppure eccoci alle prese con una giornata degna della miglior situazione perturbativa invernale con pioggia e neve a quote medio-basse; giornata che, con caratteristiche simili, non si è mai verificata nel corso dell’inverno meteorologico 2006-2007, la stagione anonima per eccellenza.
Non sta nevicando in pianura, ma la neve imbianca zone dell’Appennino centrale, fino in collina, e non sono escluse sparute sorprese anche a quote più basse fin dalle prossime ore. Nel frattempo al Nord (pur fuori dalle precipitazioni) è entrata con forza l’aria fredda, con termiche fino a -5/-6°C a 1450 metri d’altezza.
Un bollettino da giornata classica invernale, che nel mese di Novembre s’inquadra come evento notevolmente di rilievo. D’altronde è ben noto quanto sia difficile avere freddo e precipitazioni organizzate nello stesso momento.
La saccatura depressionaria fredda di matrice artica sembra aver trovato il proprio nido preferito sul Mediterraneo, laddove si è insediato da ieri il nucleo più incisivo alle quote superiori dell’atmosfera, ancora ben alimentato da un lungo canale freddo che preleva le masse d’aria gelide direttamente dalla Russia nord-occidentale, la Finlandia e la Lapponia.
Si tratta, come più volte rimarcato, di masse d’aria da più giorni presenti sull’Europa centro-orientale, ove hanno avuto parzialmente modo di continentalizzarsi. La spinta delle correnti settentrionali verso sud ha favorito tanta neve oltre i confini italiani, con nevicate eccezionali per il periodo sulle Alpi Bavaresi, che non si verificavano con tale imponenza dai lontani anni ’70
Ma la neve cade anche a quote molto basse nella stessa Germania a Monaco di Baviera, così come in Austria su Vienna, ove è tuttora segnalata neve in atto anche in queste ore. Il gelo è giunto anche sull’Europa occidentale, ove è penetrata l’aria fredda, pur senza fenomeni significativi, con temperature ulteriormente calate fin verso la Spagna, con minima di ben -4°C a Madrid.
Se i versanti nord-alpini godono di una così tale abbondanza della materia prima per poter inaugurare in anticipo tutti gli impianti sciistici, non altrettanto si può dire per i nostri versanti, ove la penuria di neve si fa nettamente sentire, per il riparo rispetto alle correnti settentrionali, che con tanta insistenza hanno soffiato in questo periodo, non solo negli ultimi 2-3 giorni.
Come mostrano le immagini del Satellite, l’attuale situazione vede il Nord in gran parte fuori dalla fascia nuvolosa che riesce a spingersi, seppur con nubi innocue, fino alla Liguria, l’astigiano e la pianura basso Lombarda. Più interessata da nubi maggiormente compatte l’Emilia Romagna, ma con fenomeni isolati solo sulle aree maggiormente esposte.
Le restanti regioni sono invece alle prese con uno scenario ancora piuttosto ingarbugliato, comandato dal nocciolo ciclonico ancora nel cuore della Sardegna occidentale. L’aria molto fredda in quota alimenta rovesci temporaleschi fra l’isola stessa ed il Mar Tirreno, a ridosso delle coste laziali e quelle più meridionali della Toscana. Altri temporali sono in azione sullo Ionio, legati ad una seconda area nuvolosa in moto verso N/NE.
Le regioni meridionali e la Sicilia sono ancora interessate da una ritornante sud/occidentale meno fredda, per questo la neve cade solo a quote di montagna per il momento, al di sopra degli 800-1000 metri.
Ma il Sud beneficerà di un ulteriore calo termico durante il week-end. Infatti l’evoluzione per il week-end è indirizzata verso uno spostamento del vortice in direzione dello Ionio, ove andrà in cut-off, isolandosi rispetto al flusso principale.
Da tale posizione il vortice sarà però capace di attrarre ulteriori masse d’aria fredda dall’Europa Orientale e dai Balcani verso il medio Adriatico e tutto il Sud, ove le condizioni meteo tarderanno a migliorare.