Un’intensa ondata di maltempo si è appropriata di parte del cuore del Mediterraneo, accentuata dall’ulteriore approfondimento di una saccatura fredda appena ad ovest del nostro Paese. Mentre sul bordo occidentale della saccatura scendono correnti fredde d’origine artica, la nostra Penisola risente dell’afflusso di correnti sud/occidentali lungo il cavo ascendente della stessa ondulazione depressionaria.
Le correnti artiche hanno investito gran parte dell’Europa Occidentale, precipitata in un’ondata di freddo dalle caratteristiche invernali. Le prime estese gelate hanno colpito a bassa quota ed in pianura varie zone delle Isole Britanniche, della Francia, dell’Olanda e della Penisola Iberica. Episodici fiocchi di neve si sono spinti fin sulle capitali Londra e Parigi.
Una vasta striscia perturbata separa le correnti fredde da quelle decisamente più miti d’estrazione afro-mediterranea. L’impulso frontale ha ora fatto ingresso sulle nostre regioni, segnale dell’avvicinamento dell’aria più fredda alle porte dell’Italia. L’instabilità ed il maltempo della giornata di ieri e della prima parte della giornata di oggi sono pertanto riconducibili all’effetto del flusso instabile pre-frontale, fra cui gli intensi episodi temporaleschi che si sono nella serata di ieri su Roma e Reggio Calabria.
L’impatto del fronte nuvoloso sta apportando piogge relativamente intense e persistenti sul Nord Italia, esaltate dall’orografia alpina che offre un importante sbarramento al flusso umido meridionale, rincarando notevolmente la dose di maltempo. Non si riscontrano particolari danni o disagi per il momento, le zone più interessate dalle fitte piogge a carattere di persistenza sono quelle prealpine centro-orientali e la zona di Genova, con accumuli nelle 24 ore di oltre 100 millimetri. Molto deboli, al contrario, le piogge tra la Bassa Padana e l’Emilia Romagna, penalizzata dall’ostacolo orografico dell’Appennino Settentrionale, che trattiene le maggiori piogge lasciando le briciole. Nettamente coinvolta da importanti fenomeni anche l’Alta Toscana, specie fra Appennino Pistoiese ed area di Massa Carrara, ove le piogge localmente hanno raggiunto picchi di oltre 150 millimetri.
Non è solo il maltempo a far parlare di sé, in quanto una vasta fetta della Penisola vive una situazione nettamente diversa. Le zone adriatiche e gran parte del Sud Italia risultano infatti più direttamente interessate dal flusso caldo pre-frontale, piuttosto avaro di fenomeni nonostante alcuni eventi temporaleschi verificatisi nella giornata di ieri. Sulla fascia adriatica, in particolare, i venti di caduta dall’Appennino hanno ulteriormente accentuato il sensibile aumento delle temperature, con valori che hanno raggiunto punte di 28 gradi sul pescarese.
Come già anticipato, aria più fredda è alle porte dell’Italia e man mano penetrerà sull’Arco Alpino e, dalla Valle del Rodano, verso i mari di Corsica e di Sardegna, in successiva propagazione a gran parte del Centro-Nord nella giornata di domani. Quest’aria più fresca è tuttavia lontana parente di quella ben più gelida scesa dall’Artico in maniera diretta sulle Isole Britanniche e sulla Francia.
La portata dell’aria fredda sarà limitata e del tutto temporaneo ma sarà sufficiente a portare un drastico calo della quota neve per la sola giornata di domani sulle Alpi, che potranno vedere imbiancate le cime al di sopra degli 800-1000 metri tra Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia. Un nuovo ingresso perturbato dalla sera richiamerà nuovamente masse d’aria più umide e temperate afro-mediterranee, in quella che sarà una lunga fase generalmente mite ed a tratti instabile, destinata a prolungarsi per la prima parte del mese di Novembre.