Resta sostanzialmente immutato lo scenario sul Mediterraneo, ove anzi il campo barico si è ulteriormente stabilizzato, socchiudendo i refoli d’instabilità che giungevano dai Balcani. L’immagine Meteosat odierna mostra una Penisola Italiana ben più sgombra di nubi significative rispetto a quanto illustrato nei giorni scorsi.
Non si è attenuato lo scorrimento di aria fresca dai quadranti orientali, tuttavia le azioni di disturbo apportate da noccioli d’aria fresca ed instabile in alta quota si sono proiettate ormai verso levante, tra la Penisola Ellenica ed il Mediterraneo Orientale.
L’attuale temporaneo consolidamento del campo barico ha complessivamente attenuato la circolazione dei venti al suolo su gran parte della Penisola. Nei giorni scorsi la ventilazione era invece più sostenuta, a causa di un maggiore gradiente barico fra la Regione Alpina ed il Mar Ionio.
La serenità del cielo unita ad una stasi della circolazione dei venti nei bassi strati dell’atmosfera tende ad accentuare l’escursione termica; i valori notturni sono quelli che destano maggior interesse, in quanto scendono molto facilmente sotto gli zero gradi (ben sotto la media) su quasi tutto il Nord, anche in pianura.
I fondovalle alpini sono quelli che subiscono maggiormente gli effetti dell’inversione termica, con la notevole dispersione di calore notturna che fa scendere le colline di mercurio anche su picchi di -10 gradi, specie sulle zone alpine orientali. Valori ben sottozero anche sulle valli delle regioni centrali appenniniche e sulle piane interne della Sardegna.
Le nebbie non sono state affatto protagoniste di questa lunga fase anticiclonica. Il contributo apportato dalle correnti fresche e secche orientali ha infatti indotto un rimescolamento abbastanza costante dell’aria nei bassi strati. Questa mattina, non a caso, stante una maggiore stasi della circolazione d’aria, sono tornate un po’ più presenti le foschie e qualche banco di nebbia su molte zone della Val Padana; questo accadrà anche durante la prossima notte, quando saranno da mettere in conto nuove locali riduzioni della visibilità.
Sul Mediterraneo Centro-Occidentale, come anticipato, un lieve rinforzo del campo barico in quota ha inibito in maniera significativa le aree nuvolose debolmente instabili, mentre ammassi nuvolosi più vasti ed importanti si osservano sull’immediato entroterra dell’Africa nord-occidentale.
Tali perturbazioni sono collegate ad un affondo ciclonico oceanico posizionato sulle Canarie, che convoglia correnti sud/occidentali in quota verso il Continente nord-africano. Nelle prossime 24-48 ore questa circolazione sospingerà infiltrazioni fin sul basso Mediterraneo, ove avremo la risalita di tali aree nuvolose, che interesseranno brevemente le nostre Isole Maggiori, con un modesto peggioramento nella giornata di venerdì.
Nel frattempo, si conferma anche l’azione fredda artica che s’innesterà nei prossimi giorni sull’Europa Centro-Orientale, con moderati riflessi anche per quanto concerne il nostro Paese, specie per quanto concerne le aree affacciate ad oriente.
Già quest’oggi, ad altissime latitudini, si è assistito ad una decisa modifica barica, impressa dal medesimo Anticiclone con i massimi sul nord Europa, il quale ha allungato un braccio verso nord, fino ad unirsi con l’Alta Pressione di matrice termica centrata sulla Groenlandese.
Questa dinamica sta dando il via libera ad un’imponente azione polare ciclonica, che ha già invaso la Penisola Scandinava centro-orientale ed in breve tempo si tufferà nei prossimi giorni verso la Russia occidentale e buona parte del centro-est dell’Europa; aria gelida polare in quota tenderà a raffreddarsi progressivamente anche al suolo, una volta che stazionerà sulle terre emerse, soprattutto laddove vi saranno fenomeni. Tuttavia il freddo non dovrebbe raggiungere picchi eclatanti, poichè l’aria artica presenta maggior spessore senza presentarsi così gelida al suolo, come accade nelle situazioni dominate dagli Anticicloni continentali termici.
Una parziale retrogressione verso ovest di questa cruenta invasione gelida dovrebbe portare una parziale influenza anche lungo la nostra Penisola, nel corso del week-end. L’aria fredda entrerà principalmente negli strati medio-bassi dell’atmosfera (pilotata da correnti nord/orientali) e non alle quote alte, ove permarrà l’indissolubile protezione dell’Anticiclone.
Questo favorirà un deciso crollo termico, specie sulle zone del medio-basso Adriatico, ma al freddo invernale non si dovrebbero accompagnare fenomeni di rilievo che, in concomitanza di tale bordata gelida, sarebbero potenzialmente nevosi fino in pianura e localmente sulle coste.