Ormai si va quasi del tutto sfaldando l’anticiclone sul cuore dell’Europa, per opera della spinta di correnti atlantiche annesse ad una figura di bassa pressione, il cui perno principale si è esteso verso levante, collocandosi tra la Scozia, il Mare del Nord e le coste norvegesi. Evidente l’afflusso fresco e moderatamente instabile atlantico che ha guadagnato terreno ormai su quasi l’intera Europa Centro-Occidentale. Lungo i bordi della circolazione atlantica, laddove configge con quel che resta dell’alta pressione, troviamo una lunga scia temporalesca che si estende dalla Penisola Iberica fino alla Polonia, passando anche per i settori alpini.
Si tratta in sostanza di una “fascia di confluenza” fra masse d’aria diverse, quelle più fresche oceaniche rispetto a quelle molto più tiepide sub-tropicali. I temporali si esaltano nelle ore centrali e pomeridiane, anche per effetto dell’importante contributo del riscaldamento diurno, nonostante una parziale diminuzione delle temperature. Tra la Germania Orientale, la Repubblica Ceca e l’ovest della Polonia le aree temporalesche appaiono più incisive, anche perché qui continua a risalire aria più tiepida ed umida dalle latitudini mediterranee.
In Italia l’abbraccio dell’alta pressione è ancora forte: a conferma di quanto detto, non vi sono solo i cieli quasi ovunque sereni come abbiamo potuto apprezzare dal Satellite, ma soprattutto le temperature che hanno toccato livelli estivi decisamente, molto sopra la norma, non solo su diverse località delle regioni settentrionali, ma anche su pianure e valli interne delle regioni centrali. Si sono raggiunti, se non localmente superati, i 30 gradi in qualche località della pianura emiliana e sull’entroterra laziale.