In quanti avranno esclamato “ma che strana questa Estate!”. Un mese intero fatto di alte temperature, poi il fresco e i violenti temporali. Ora una vivace dinamicità che lascia interdetti. Anticiclone che prova ad affermarsi, poi ingressi d’aria fresca. Vuoi per spifferi, vuoi per impulsi perturbati ben organizzati. Quel che è certo è che l’inizio d’Agosto non si può minimamente paragonare a quello di Luglio. All’epoca faceva caldo, lo rammenterete. Un caldo che venne a fine Giugno e che ci tenne compagnia per lunghissimo tempo, intervallando solamente qualche piccolo e breve temporale in montagna.
Oggi per sentir parlare di caldo, intenso, dobbiamo varcare i confini nazionali e recarci sull’est Europa. La Russia, il Paese del freddo per antonomasia, è assediata da una calura senza precedenti, che ha battuto record come birilli, che sta causando centinaia e centinaia di vittime. Che ora è divorata da terribili incendi. Una situazione assurda, tuttavia giustificata dalla particolare disposizione barica a livello europeo. Sulla Scandinavia c’è da tempo una vasta Bassa Pressione, che a fasi regolari invia a sud impulsi instabili, o persino perturbati, che enfatizzano una risposta rovente verso oriente. E’ aria desertica, secchissima, e difatti gli incendi esplosi in questi ultimi giorni – a cui s’è fatto riferimento pocanzi – hanno tratto vantaggio da questo genere di scenario.
Se quegli stessi impulsi fossero diretti più ad ovest, magari verso la Francia, ancor di più la Spagna, allora saremmo stati noi a soffrire. Sarebbe arrivato l’Africano, invece no. In questo momento è defilato laggiù e sembra che ancora per molti giorni sia costretto sulla difensiva e ad osservare il Mediterraneo con occhio invidioso. Per ora è così, dovrà accontentarsi di guardarci da lontano.
Noi invece stiamo vivendo altre situazioni. Lunedì un primo fronte temporalesco strisciò sulle Alpi, ieri è stata la volta del Nord e del Centro. Regioni Centrali che anche stamane vedono transitare in cielo nubi irregolari, magari scure e minacciose. E’ il caso del versante Adriatico e i temporali sulle Marche – che tra l’altro erano stati previsti – non si sono fatti attendere. Non solo, anche nel Riminese. Nelle prossime ore le precipitazioni si svilupperanno principalmente lungo la dorsale appenninica e si propagheranno sia al versante tirrenico che alle regioni del Sud Italia.
Al Nord, rispetto a ieri, va meglio, eppure una residua nuvolosità sta interessando alcune regioni e causando le ultime pioggerelle nel Bergamasco. Sulle Alpi ci sarà modo per osservare la genesi di isolati temporali, ma di sera sembra confermarsi il peggioramento piemontese, che vedrebbe le precipitazioni spingersi facilmente nei settori pianeggianti. Sarebbe il primo cenno di un più intenso cambiamento, che domani porterebbe una forte fase instabile, persino localmente perturbata, nei settori Centro Settentrionali del nostro Paese.
E le Isole? Beh, se si eccettua qualche rapido transito nuvoloso incentivato dal Maestrale – che soffia da stanotte con moderata intensità sulla Sardegna – non dovrebbero aversi annuvolamenti così tanto minacciosi da doversi preoccupare del brontolio del temporale.
Uno sguardo alle temperature. Stanno diminuendo al Nord, anzi sono già calate. Caleranno un poco anche al Centro ed in Sardegna, mentre al Sud e in Sicilia le variazioni saranno minori e in alcune aree – come ad esempio il foggiano – farà ancora un po’ caldo. Rammentiamo che ieri, proprio in Puglia, la colonnina di mercurio salì sino ai 35 gradi.