Sulla parte occidentale dell’Europa l’Anticiclone si trova costretto a fronteggiare un’onda ciclonica al momento centrata sulla Scozia, responsabile del ritorno di condizioni meteo instabili e più fresche su tutto il Regno. Il sistema nuvoloso collegato a questo vortice si distende dalla Danimarca fin verso il Golfo di Biscaglia, ma la porzione del fronte in scorrimento sui settori occidentali europei risulta piuttosto debole in quanto scorre in prossimità della parte più robusta della fortezza anticiclonica.
Lo spostamento verso il Mediterraneo Centrale del campo di alte pressioni, completatosi durante la giornata di ieri, ha apportato un definitivo miglioramento anche sulle regioni meridionali, con l’attenuazione del flusso di correnti fresche settentrionali. L’effetto del maggiore soleggiamento e di aria secca ha portato i termometri ad un netto rialzo. I valori più alti si sono toccati al Nord, a causa di episodici favonici che hanno spinto i termometri fino a 21 gradi su Bolzano e 20 gradi a Bergamo. Notevole la temperatura massima raggiunta a Milano, di circa 19 gradi.
Quest’oggi stiamo assistendo ad una sostanziale replica di quanto avvenuto ieri, ma una maggiore incidenza delle nubi e l’assenza di effetti favonici hanno contributo a qualche calo nei valori termici diurni sul Nord. Le temperature più alte si stanno raggiungendo sulle Isole Maggiori, con punte di 20-21 gradi. Come si può notare dal Satellite, un po’ di nuvolosità affolla il Centro-Nord, ma si tratta di frange nuvolose alte stratiformi che, sospinte da correnti nord/occidentali, riescono a scavalcare l’Arco Alpino (si generano orograficamente sottovento alla barriera montuosa), ma senza naturalmente determinare ulteriori conseguenze.
Fra le altre variazioni da segnalare rispetto alla giornata di ieri, vi è da segnalare una lievissima ansa ciclonica sottovento alle Alpi, tra Mar Ligure e Corsica, che contribuisce a sospingere masse d’aria umide marittime verso il Levante Ligure e l’Alta Toscana, con un po’ di nuvolaglia addossata sui rispettivi rilievi. I cieli appaiono invece decisamente più sgombri da qualunque addensamento nuvolose al Sud e sulle Isole, maggiormente protette dal cuneo anticiclonico di matrice subtropicale.
Allargando lo sguardo a tutta Europa, non possiamo non concentrare l’attenzione su quel fronte che vediamo tentare di addossarsi all’Arco Alpino. Come già anticipato in precedenza, tale sistema nuvoloso non sarebbe in grado da solo di causare effetti di rilievo, in buona parte grazie alla resistenza anticiclonico ed al riparo orografico dell’Arco Alpino. Tuttavia, una marcata espansione di un promontorio verso le Isole Britanniche e le coste sud/occidentali norvegesi tenderà a spingersi verso sud il perno ciclonico di cui detto prima, attualmente centrato nei pressi della Scozia.
Il vortice, costretto dalla rimonta anticiclonica verso nord/est, sarà costretto a muoversi verso sud, andando incontro ad una progressiva rottura (cut-off) dalla circolazione ciclonica. Secondo quelle che sono le ultime elaborazioni modellistiche, la suddetta area ciclonica in quota riuscirà ad infilarsi sull’Arco Alpino per poi scendere velocemente sui mari italiani e sulle coste nord-africane.
Si tratterà di una tipica goccia fredda in movimento all’interno di un contesto anticiclonico: pochi gli effetti di rilievo, in quanto non si attende il transito di una vera e propria perturbazione, ma solo una moderata instabilità innescata dai contrasti termici riconducibili penetrazione di questa iniezione d’aria fredda in quota. Le prime conseguenze saranno evidentemente dal pomeriggio di domani su parte del Nord-Est e sulle regioni centrali della Penisola.