I modelli matematici non sono stati capaci di prevedere al meglio i forti fenomeni a livello locale, che hanno interessato in maniera circoscritta una parte di Genova nelle scorse ore. Fenomeni a dire il vero piuttosto imprevedibili, che hanno colto di sorpresa anche il servizio meteo regionale.
Piogge sicuramente non eccezionali per la zona, tuttavia è da sottolineare come, con questo tipo di correnti, il contributo del mar Ligure è assolutamente determinante, e spesso favorisce sorprese previsionali non di poco conto da questo punto di vista.
La configurazione barica, con l’Anticiclone così posizionato ad est, oltre a permettere l’arrivo delle correnti sciroccali nei medi-bassi strati, determina il richiamo a scala locale di correnti da nord-est al suolo, generando il tipico effetto della tramontana scura.
E’ un richiamo molto più lieve di quello osservabile in svariate altre circostanze, tuttavia tale meccanismo microclimatico è fra le cause degli eventi precipitativi notevoli a scala ristretta, che hanno fatto in modo di rigenerare di continuo le nubi (nuclei convettivi stazionari) poco al largo di Genova, per sollevamento forzato dell’aria calda.
A fine evento, ben 121 mm sono stati censiti fino alle ore 13 nella stazione di Genova Sestri, con picchi persino superiori in alcune limitatissime zone occidentali del capoluogo, ove si sono avuti ingenti allagamenti fino a Bolzaneto, area della media-bassa valpolcevera.
Al riguardo è stata altresì determinante l’orografia del territorio, capace di esaltare la fenomenologia soprattutto sui quartieri di ponente della città, come osservato più volte di recente anche nel mese di Settembre scorso.
Le piogge di Genova sono il primo segnale importante di un cambiamento che comunque procede sicuramente a piccoli passi, ma che delinea una circolazione progressivamente più autunnale di quella avuta fino a pochi giorni fa.
I sistemi frontali più organizzati, che fanno capo alla profonda circolazione depressionaria con perno tra Scozia ed Islanda, si trovano sull’Europa occidentale, a tentare di avanzare gradualmente verso est. I rovesci più intensi si sono avuti sulla Penisola Iberica, e va sottolineato che il ramo frontale, nella sua avanzata verso est, tenderà a perdere via via un po’ di consistenza.
La perturbazione, nel corso della giornata di domani, si porterà finalmente fin sul nostro Paese, grazie ad un debole cavo d’onda ciclonico annunciato da giorni, e darà vita a quell’atteso peggioramento, che poi nella giornata di sabato tenderà ad estendersi a tutto il nord e a parte del centro Italia.
Tornando alla situazione attuale, il flusso da sud-sud/ovest, che trasporta aria umida marina, ha avuto conseguenze persino su alcune aree del versante Tirrenico, con qualche pioggia che si è spinta fin sulla Capitale.
Sul resto del Paese tale flusso caldo-umido, in seno all’efficace azione del robusto Anticiclone di blocco posizionato poco ad est, ha favorito temperature considerevolmente alte, abbondantemente oltre i 20 gradi in particolare sulle isole maggiori.
Il flusso caldo a media quota ha raggiunto anche Europa centrale ed area Baltica, con isoterme altissime per il periodo (ben +15,6°C a 850 hPa a Vienna), e temperature che al suolo hanno persino superato i 20 gradi sulla Germania.
L’effetto delle correnti calde meridionali calde si è ulteriormente esaltato sulle vallate Alpine della Svizzera e dell’Austria, con discesa di correnti di foehn maggiormente intense sul versante svizzero, ove maggiore è risultato il divario barico rispetto al versante italiano delle Alpi.