Un ben ritrovati, cari lettori. Passato il Ferragosto, ci si chiede se – così come avveniva anni or sono – si andrà incontro al declino stagionale. Quando era l’Alta Pressione delle Azzorre a dominar la scena, subito dopo il 15 si affacciavano le prime perturbazioni Atlantiche e con esse i temporali. Si iniziava dal Nord Italia, si proseguiva con le zone interne delle altre regioni ed infine arrivava l’Autunno.
Se dovessimo basarci sulla presenza, attualmente, dell’Anticiclone oceanico allora sarebbe lecito ritenere che si sia prossimi alla conclusione estiva. Se in più dovessimo considerare quel che accadeva ieri, avremmo un elemento ulteriore per ritenere imminente il cambio di stagione.
Ma così non è. Vi anticipiamo che i Modelli indicano una fase anticiclonica duratura, tra l’altro più si andrà avanti coi giorni e più si avvarrà di un supporto caldo proveniente dall’Africa. Fin da oggi, ad esempio, sole e caldo domineranno la scena. Basta osservare l’immagine satellitare, quella relativa alla situazione Continentale, per rendersi conto che le perturbazioni Atlantiche scorrono a latitudini ben più elevate.
La più evidente è quella che ieri lambiva le regioni Settentrionali e inviava spifferi d’aria umida nelle altre regioni. I temporali, formatisi soprattutto sul Triveneto e nell’Appennino centro meridionale, si sono rivelati piuttosto vivaci. In alcuni casi sono risultati associati a dei colpi di vento e qualche grandinata. Va detto però che rispetto a qualche giorno fa – quando nei Modelli si intravedeva un Ferragosto a tratti davvero incerto – nubi e fenomeni si sono mostrati un po’ più clementi.
E’ evidente come l’Alta Pressione, col fulcro posizionato in Atlantico, stia spingendo in direzione est e protegga l’Italia da altre eventuali incursioni destabilizzanti.
E’ probabile che qualche strascico temporalesco si abbia durante le ore più calde, ad esempio sulle montagne del Triveneto e localmente tra zone interne dell’Abruzzo, della Basilicata e della Calabria. Nubi a sviluppo verticale potrebbero formarsi anche in altre zone, ad esempio sul resto delle Alpi, o ancora nell’Appennino settentrionale e occasionalmente nell’entroterra delle due Isole. Ciò nonostante la probabilità di precipitazioni risulterà assai blanda.
Per quel che concerne le temperature, resteranno stabili o registreranno locali lievi aumenti. Soprattutto le massime. Le punte più alte verranno registrate in Sicilia, Sardegna, al Sud – specie tra Puglia, Lucania e Calabria – nel Lazio e sulla Toscana. Non si escludono picchi di 34-35 gradi.
La ventilazione sarà spesso debole variabile, o a regime di brezza nelle ore più calde. Segnaliamo dei rinforzi di Tramontana su basso Adriatico e Ionio.