L’intensa ondata di gelo russo si è propagata a gran parte dell’Europa Centro-Orientale lambendo anche le nostre regioni settentrionali, ma ora si va configurando un immediato rapido cambio di circolazione, dovuto ad una rasoiata artica che si sta facendo strada sulle nazioni settentrionali del Continente, in seno ad un profondo nocciolo ciclonico a nord della Penisola Scandinava. In giornata il fronte freddo scandinavo è scivolato verso sud, estendendo i propri effetti anche a Danimarca, Olanda, Germania centro settentrionale e Polonia settentrionali con rovesci spesso nevosi accompagnati da bufere di vento. La parte meno attiva del fronte perturbato ha marginalmente interessato le Isole Britanniche con pochi effetti, vista la vicinanza della roccaforte anticiclonica che raggiunge valori di oltre 1040 hPa.
L’affondo della saccatura sta producendo l’immediata rottura di quel ponte anticiclonico che si era andato consolidando tra la Russia ed il Vicino Atlantico e proprio l’alta pressione delle Azzorre si va maggiormente elevando verso nord, in modo da dar ulteriore sostegno alla progressiva colata artica (diversi impulsi instabili scenderanno dalle latitudini polari) lungo l’asse dei meridiani centrali europei. Le frange nuvolose, legate all’aria più mite che anticipa questa saccatura, già si vanno addossando sull’Arco Alpino. Sulle nazioni mediterranea persiste la forte instabilità che non ha risparmiato nemmeno l’Italia, ma come si può intuire dal Meteosat i maggiori fenomeni si sono spostati al Meridione. Le ampie zone di sereno al Nord permettono di apprezzare visibilmente la neve caduta su parte della Val Padana nella scorsa notte, oltre agli splendidi scenari alpini.
La risalita del vortice perturbato dalla Tunisia ha recato condizioni di forte maltempo in particolare sui versanti ionici della Calabria e della Sicilia, penalizzate non solo dalle precipitazioni da stau esaltate dai fortissimi venti orientali, ma anche da alcune celle temporalesche piuttosto cattive. Gli effetti di questi nubifragi sono stati di grande rilievo, se si considera che tra crotonese, catanese e rilievi delle Serre si sono superati in alcune località addirittura i 200 millimetri in meno di 24 ore, con conseguenti frane ed ingrossamento notevole dei fiumi, vista la quota neve risalita oltre i 1500-1600 metri. Un’intensa grandinata si è abbattuta su Agrigento, mentre il Mar Ionio, per l’effetto dei fortissimi venti sciroccali è divenuto grosso, con onde alte parecchi metri che hanno generato violentissime mareggiate su parte dei litorali ionici calabresi e sul messinese. L’immagine mostra gli effetti della mareggiata in Calabria.
Sul resto d’Italia condizioni meteo in miglioramento, ma non sulle zone adriatiche, dalla Romagna in giù, ove si sono avuti ulteriori precipitazioni, nevose a quote piuttosto basse salendo verso nord. Gli ultimi fenomeni nevosi hanno interessato fino all’alba anche il Piemonte, come mostra l’immagine di questa mattina riferita al torinese, quando già aveva fatto capolino il sole.