L’ondata di maltempo non concede ancora tregua, a causa di una circolazione di blocco che vede un minimo di pressione intrappolato ad ovest della Sardegna, in posizione tale da convogliare costantemente ammassi nuvolosi verso le regioni centro-settentrionali, mentre il Sud resta ancora al margine rispetto al raggio d’azione della depressione.
Il nucleo depressionario, tra Isole Baleari e Sardegna, verrà nuovamente riagganciato dalla vasta circolazione nord-atlantica, favorendone il lento movimento verso levante, sotto la regia di un’Alta Pressione oceanica desiderosa di proporsi con decisione sullo scacchiere europeo centro-occidentale e parte delle nostre regioni, dopo un lungo periodo di latitanza.
Le abbondanti nevicate sulle zone alpine continuano a tenere banco, in particolare quelle che continuano a cadere fra Piemonte e Valle d’Aosta, mentre i confini alpini centro-orientali risentono in maniera minore dell’attuale circolazione perturbata orchestrata dagli umidi venti sciroccali. Le ultime ingenti nevicate, temporaneamente confinate a quote superiori ai 1000 metri, hanno fatto salire il rischio valanghe al livello massimo.
La neve così abbondante nel mese di Dicembre non si vedeva da diversi decenni, con l’innevamento notevolissimo già a quote poco superiori ai 1000 metri. A Balme, nelle Valli di Lanzo del torinese risultano caduti oltre 120 centimetri di neve nella giornata di ieri, un accumulo giornaliero che non si registrava dagli anni ’30. In genere solo alle quote superiori ai 2000 metri il manto nevoso ha raggiunto altezze addirittura di 3 metri, specie sulla Val Susa e sulla Vall’Orco. Tuttavia, si è raggiunto uno spessore di manto nevoso molto simile anche a Limone Piemonte, comune del cuneese poco sopra i 1000 metri d’altitudine. Da segnalare la chiusura dei valichi internazionali con la Francia del Colle di Tenda e del Colle della Maddalena.
Le forti piogge a valle, sulle basse colline ed in pianura hanno contributo alla sensibile crescita del livello dei fiumi su tutto il Piemonte. Fa notizia la piena del Po su Torino, ma con una situazione sotto controllo, mentre è più critica la situazione per alcuni torrenti e per la Dora Riparia. Hanno raggiunto livelli di guardia anche il fiume Versa sull’astigiano ed il Tanaro sull’alessandrino. Nuovi problemi per la pioggia anche in Liguria, con abbondanti precipitazioni nella zona di Alberga e sul finalese, che hanno provocato disagi al traffico ed allagamenti di scantinati.
Non è tornata del tutto tranquilla la situazione nemmeno sul Lazio, con le situazioni più critiche fra Ostia e Pomezia, a causa degli allagamenti dovuti ai nuovi temporali del primo mattino, che hanno richiesto l’intervento di tutto l’apparato della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Apporti pluviometrici importanti anche in Toscana, specie tra grossetano e senese, per la costante ritornante del fronte nuvoloso che si allunga dalla Sardegna.
Le regioni meridionali sono invece fuori dall’emergenza maltempo, ma risentono di forti venti meridionali e di temperature sopra la media, soprattutto i valori minimi notturni. Abbiamo dedicato ampio spazio nelle cronache del Meteo Giornale al maltempo che solo alcuni giorni fa ha colpito con veemenza soprattutto la Calabria e la Sicilia. Non a caso, le stesse abbondanti precipitazioni del Sud hanno contribuito a rendere l’Italia fra i paesi europei più piovosi della scorsa settimana, con accumuli pluviometrici che hanno anche superato i 200 millimetri sui versanti centrali tirrenici. Non sono mancate importanti piogge anche sulla Penisola Iberica e i settori occidentali della Gran Bretagna, mentre su tutto l’Est Europeo le precipitazioni non sono state presenti.