L’Autunno scaglia la sua freccia verso l’Europa e l’Italia, dopo un periodo nel quale hanno si sono rivelate protagoniste le fasi di piatta anticiclonica. Una prima fiondata ciclonica si è approfondita in corrispondenza del nostro Paese, apportando una vivace instabilità e forti venti. Il canale privilegiato delle correnti nord-atlantiche verso il cuore del Mediterraneo trova la ragione principale nel fatto che un poderoso anticiclone di blocco si mantiene stabile sulla Russia, impedendo così al flusso atlantico di penetrare in quelle zone.
Il perno principale del formidabile motore depressionario nord-atlantico si trova posizionato tra l’Islanda e la Scozia, alimentato da masse d’aria fredde di tipo polare. Rammentiamo che l’aria polare-marittima proviene dal Nord Atlantico e dalla Penisola del Labrador, si presenta molto fredda solo alle altezze superiori dell’atmosfera. Nell’immagine del Satellite possiamo individuare la chiara impronta instabile di queste masse polari dalle chiazze nuvolose tondeggianti, ormai alle porte delle Isole Britanniche.
L’Italia è invece ancora alle prese con la perturbazione arrivata ieri e scivolata velocemente verso sud/est. Questo primo ammasso perturbato si è infatti legato ad una depressione secondaria che si è approfondita sui mari italiani, grazie all’impatto orografico delle masse d’aria contro l’Arco Alpino. Uno degli effetti principali di questo primo passaggio frontale è stata la neve che ha ammantato abbondantemente i rilievi alpini, soprattutto ad altezze superiori ai 1500 metri.
Le nevicate sono man mano scese di quota nella scorsa notte, per via dell’irruzione di masse d’aria più fredde. I fiocchi di neve più abbondanti, scesi a quote occasionalmente inferiori ai 1000 metri, hanno interessato il comparto alpino orientale, fra le Dolomiti e le Alpi Giulie, mentre le piogge le restanti zone di pianura del Triveneto per via della ritornante occlusa del fronte perturbato. Poco al di fuori dei nostri confini è nevicato persino in pianura, come accaduto sul nord della Croazia (la neve ha interessato anche Zagabria), per un risucchio di masse d’aria fredde nei bassi strati dalle vicine zone orientali europee.
Sulle regioni di Nord-Ovest il tempo era rapidamente migliorato fin dalla scorsa notte, con un’atmosfera molto tersa e secca che ha favorito un consistente calo termico fino in pianura. Milano è scesa fino a 3 gradi, mentre Torino ad appena 1 grado. Gli abbassamenti più rilevanti hanno interessato le zone alpine, con valori estremamente rilevanti in alta quota, con un picco di appena -24°C sull’Osservatorio di Regina Margherita nel Monte Rosa.
Sul resto d’Italia, a parte le piogge, il vento è stato e continua ad essere il principale protagonista, in rotazione attorno al minimo depressionario sull’Adriatico Centrale. Il profondo minimo di bassa pressione, unito alla precedente burrasca sciroccale, ha favorito il fenomeno dell’acqua alta su Venezia. Molto intense le mareggiate tra Sardegna e coste tirreniche centro-meridionali per i venti di ponente e maestrale, che stanno toccando raffiche localmente superiori ai 90 km/h. La giornata di oggi è stata dunque in pieno stile autunnale, ma la rivincita d’Atlantico è solo appena iniziata.