E il caldo arrivò. Si dice che quando si tratti di prevedere le ondate di calore, i modelli commettano pochi errori. In Estate, è normale, è più probabile che faccia caldo e che ci sia il sole piuttosto che il cielo sia coperto, faccia fresco e vi siano precipitazioni. Ragion per cui gli elaborati modellistici hanno meno tentennamenti nel proporre fasi anticicloniche piuttosto che avventi temporaleschi organizzati o magari diffusi. Va detto poi che dal punto di vista termico, sono state rispettate le consegne, diverse zone peninsulari hanno difatti registrato massime di 35 gradi e oltre, con punte di 40 e oltre in qualche località interna della Sardegna.
Nei giorni scorsi s’è abbondantemente discusso delle cause che hanno scatenato la rimonta anticiclonica africana. Basterebbe osservare una qualsiasi immagine satellitare del mattino e volgere lo sguardo in direzione delle Isole Britanniche. Non vi sarebbe alcuna difficoltà nell’identificare un’area di Bassa Pressione che estende le sue spire perturbate sulla Penisola Iberica. I sistemi nuvolosi affondano poi verso il Nord Africa, enfatizzando una risposta dinamica subtropicale che va a pescare aria decisamente calda direttamente dall’entroterra algerino.
Masse d’aria che, scorrendo sul Mediterraneo, s’impregnano d’umidità rendendo così il caldo non più torrido bensì afoso. Un esempio su tutti, la città di Rimini, appena ieri, registrava 27 gradi di massima ma con un tasso di umidità relativa pari al 100%. Ciò significa che la percezione termica è stata maggiore, così come notevole il disagio fisico determinato dalle difficoltà di traspirazione da parte dell’organismo.
Ciò che è interessante evidenziare – sempre osservando l’immagine satellitare mattutina – è la presenza di alcune celle temperature tra il Piemonte occidentale e le zone centro occidentali della Liguria. Si tratta di residui precipitativi della notte, dal Torinese e Cuneese si sono propagati verso le Alpi Liguri, la zona di Ventimiglia e il Genovese. Il resto del territorio peninsulare è baciato da un caldo sole di Luglio. Sole che nelle ore centrali della giornata diverrà bollente, azione di riscaldamento che andrà ad incentivare la consueta attività termo-convettiva diurna nelle aree montagnose delle Alpi.
I modelli di previsione indicano assai probabili temporali su Alpi Cozie, Valle d’Aosta, alto Piemonte, Lombardia nord occidentale e Nord orientale, Alto Adige e rilievi del Veneto. Le precipitazioni di maggiore consistenza dovrebbero interessare i settori montani alto atesini, sembrano probabili degli sconfinamenti – seppure temporanei – nei centri urbani di Trento e Bolzano. Tra l’altro non è da escludere qualche episodico acquazzone sull’Appennino emiliano.
Detto del cielo sereno o poco nuvoloso che si staglierà nelle zone Centro Meridionali e in Sicilia, confermiamo il transito di qualche sporadica velatura sulla Sardegna, in particolare nei settori orientali. V’è da dire che rispetto alle proiezioni di ieri, appaiono assai meno probabili i piovaschi che venivano dati quasi per certi tra l’Ogliastra, il Nuorese e la Gallura.