Gennaio giunge a metà del suo percorso, proprio nel momento in cui l’inverno soffre la massima crisi. La svolta, ormai iniziata da oltre una settimana, vede quasi l’intera Europa soggiogata alla mite circolazione atlantica. Non è solo l’Atlantico a dominare la scena, in quanto alle nostre latitudini si è insediato un cupolone anticiclonico, capace di estendere il suo ramo periferico settentrionale verso i settori centro-occidentali europei.
Oltre alla vasta Depressione d’Islanda, un secondo vortice di bassa pressione si trova collocato sul nord-ovest della Russia. Si tratta di un’area ciclonica con caratteristiche molto più fredde: lungo il bordo occidentale di tale figura depressionaria scorre infatti un canale di correnti artiche, che interessa buona parte dei settori scandinavi, senza tuttavia aver modo di propagarsi più a meridione.
La roccaforte dell’alta pressione afromediterranea, dal cuore caldo, è situata tra Iberia e Marocco e, nel suo incedere verso levante, fa sentire la sua piena influenza verso l’Italia. Il muro invalicabile per i sistemi perturbati non si traduce però in un contesto atto a portare il bel tempo: come capita nelle fasi di calma anticiclonica invernale, le nubi spesso si generano alle basse quote come conseguenza delle inversioni termiche, senza capacità di generare fenomeni di rilievo.
Dove sono queste nubi? Per il momento interessano la Liguria e l’alto versante tirrenico, zone che più di altre risentono di debolissimi spifferi d’aria umida dal mare. La coltre nebbiosa è poi la caratteristica principale del meteo in Val Padana e così sarà per tutto il week-end. Il sole splende invece in montagna, ove si percepisce in misura maggiore la presenza dell’anticiclone, con aria peraltro molto mite che fa soffrire la neve in quota.