Una vasta spirale ciclonica, colma d’aria gelida, ha inglobato il comparto centro-settentrionale dell’Europa. Si tratta di un’area depressionaria a bassissimi geopotenziali, che trascina un fiume consistente d’aria artica, chiaramente individuabile da tutte quelle nubi a pallini. Il fronte perturbato di delimitazione dell’aria artica si trova proteso tra la Francia e le nazioni centrali europee, addossato alle zone alpine che presto saranno valicate, così da portare un deciso peggioramento anche sull’Italia, a parte il Nord, ma con aria fredda che penetrerà solo gradualmente. Aria più mite ha risalito la china verso il Mediterraneo Orientale ed il Mar Nero, mentre gran parte dell’Iberia risente di condizioni di tempo buono, con clima mite (punte di 17-18 gradi) specie sui settori meridionali grazie alle correnti miti ed asciutte di provenienza settentrionale.
L’ampiezza dell’area ciclonica fredda domina su oltre metà del Continente Europeo ed a livello del suolo il vortice ciclonico principale si trova al momento collocato tra la Germania e la Danimarca. Molto fitte le isobare, a testimonianza di forti venti che hanno colpito non solo le coste norvegesi, ma anche le Isole Britanniche e le coste delle nazioni esposte sul Mare del Nord. La pressione sta precipitando anche sul Mediterraneo, con la genesi di un minimo barico secondario orografico tra Mar Ligure ed Alto Tirreno.
Osservando la carta dell’attuale distribuzione delle temperature, la roccaforte del gelo è insediata sul cuore della Penisola Scandinava: quest’insistenza di temperature rigide sta portando grosse conseguenze con il congelamento parziale, ma sempre più evidente del porto di Stoccolma, fenomeno raro e per i cui precedenti dobbiamo tornare indietro di diversi anni. Le temperature appaiono meno rigide sul Centro Europa, ma la penetrazione artica è solo agli inizi, pertanto ci attendiamo una severa diminuzione termica. Con queste temperature, stanno tuttavia cadendo nevicate fino a quote pianeggianti tra Germania, Paesi Bassi e parte del Regno Unito. Niente neve al piano in Francia, ma solo a quote basse, per gli spifferi più miti oceanici giunti richiamati dall’Atlantico.