Quest’avvio di settimana ha visto la circolazione a livello continentale cambiare bruscamente. I settori centro orientali europei hanno messo le vesti invernali e le prima nevicate sino al piano hanno raggiunto la Russia europea e le Repubbliche Baltiche. La saccatura del Vortice Polare, sospinta verso sud da un’impennata dell’Anticiclone delle Azzorre, ha liberato un minimo di Bassa Pressione che nei prossimi giorni si approfondirà sui Balcani lambendo le nostre regioni. Sussistono ancora delle incertezze circa il coinvolgimento peninsulare in termini di intensità delle precipitazioni, sappiamo infatti che sovente evoluzioni di siffatta portata nascondono diverse insidie che vanno a creare forti disagi ai modelli di previsione.
Diciamo subito che da quando è avvenuto l’allineamento tra i vari Centri di Calcolo, l’affidabilità è stata elevata. Anche stamane, per esempio, le segnalazioni che ci giungono dalle principali stazioni di rilevazione dati indicano delle precipitazioni sparse dalle Marche alla Puglia, con qualche sconfinamento in direzione della Calabria. I forti venti che stanno spazzando l’Adriatico accumulano le nubi su questo versante, facilitando in tal modo quello stau che si andrà ad accentuare ulteriormente una volta che i venti vireranno con decisione da NE.
Nel frattempo, purtroppo, il repentino mutamento atmosferico ha causato anche ieri innumerevoli danni e quel che è peggio, alcune vittime. La colpa è imputabile al vento, che ha spirato con forza un po’ dappertutto. Ma oltre a ciò vi sono state manifestazioni temporalesche consistenti, dettate dall’acceso contrasto termico venutosi a creare a seguito dell’ingresso dei primi sbuffi d’aria fredda. L’aria Artica, infatti, s’è ammassata lungo il baluardo alpino, attivando violente raffiche di foehn nelle zone esposte ma originando varie celle temporalesche laddove in parte è avvenuta la penetrazione: sul Friuli Venezia Giulia.
Oggi al Nord assisteremo ad una lieve ripresa barica, dettata dalla propaggine orientale della struttura anticiclonica di blocco posizionata tra l’Atlantico, l’Europa occidentale e la Penisola Scandinava. Le nubi, un po’ come accaduto ieri, si ammasseranno lungo i crinali di confine determinando qualche nevicata da sfondamento sui settori montani dell’Alto Adige. E considerate le temperature i fiocchi bianchi potrebbero scendere sino alle basse quote, addirittura al di sotto dei 700-800 m. Sui settori nostrani soffierà il foehn, ma con raffiche meno veloci di ieri.
In Val Padana ci sarà il sole, così come splenderà nelle regioni del versante tirrenico e in Sardegna. Diversa la situazione in Adriatico, come detto qua la circolazione settentrionale facilita la persistenza di nubi più o meno dense con annessi fenomeni. Intanto stamane segnaliamo pioggia con una temperatura di appena 5 gradi su Campobasso. Seguendo le proiezioni modellistiche diciamo però che i fenomeni odierni dovrebbero risultare scarni ed interessare essenzialmente la Puglia, il Molise e l’Abruzzo. E probabile che qualche precipitazione riesca a giungere nelle zone interne e quindi sui rilievi, con quota neve che dovrebbe attestarsi attorno ai 1000-1200 m, ma con tendenza serale ad ulteriore calo localmente fino ai 700-800 m.
Citiamo infine la Sicilia, perché anche in questo caso i forti venti da nord favoriranno la presenza di qualche addensamento nei settori settentrionali, con possibilità di qualche isolata precipitazione. Detto del calo termico, che si percepirà in particolare nelle minime, attenzione ai mari. Risulteranno ovunque mossi o molto mossi, localmente agitati o molto agitati l’Adriatico e lo Ionio.