METEO DINAMICO Il notevole strapotere anticiclonico, mostrato di recente sull’Europa Occidentale, appare già in evidente crisi: un’onda ciclonica si sta infatti rapidamente insinuando verso la Francia, dopo aver attraversato le Isole Britanniche. I massimi barici si sono così ridimensionati, arretrando in Aperto Atlantico. Aria fredda in quota alimenta questa piccola saccatura di matrice nord-atlantica, la quale non avrà difficoltà a penetrare verso levante dove troverà minore resistenza da parte dell’alta pressione.
Il flebile promontorio anticiclonico, che si trova esteso dal bacino centrale del Mediterraneo verso parte dell’Europa Centrale, si trova incastrato fra la suddetta saccatura che spinge da ovest ed il corridoio d’aria artica ben saldo e proteso dalla Russia fin verso i Balcani e la Penisola Ellenica: il perno ciclonico si è spostato dall’Egeo verso la Turchia, con la componente fredda ed instabile che ancora lambisce la Grecia. Quasi del tutto liberate dai residui instabili le regioni meridionali dell’Italia, dove solo al primo mattino si sono avuti residui rovesci relegati alle zone nord-orientali della Sicilia. In questi frangenti comunque seguitano a scorrere sostenuti venti settentrionali.
L’abbraccio anticiclonico sul nostro Paese si è fatto ben più efficace, con il bel tempo che ha quindi accomunato un po’ tutte le regioni. L’assenza di nubi e la calma di vento hanno di nuovo favorito forti gelate sul Centro-Nord, con temperature che sono scese di alcuni gradi sottozero in molte località della Val Padana e zone vallive pedemontane. Si sono rafforzate altresì le inversioni termiche, per apporti d’aria molto più tiepida in quota, specie sull’Arco Alpino centro-occidentale ove si sono raggiunte massime non lontane dai 15 gradi a 1500 metri d’altezza. Si tratta di sbalzi termici certamente insidiosi per il rischio valanghe, specie Nelle zone maggiormente innevate (versanti esteri) in questi ultimi giorni.