INFLUENZA DELLA DEPRESSIONE ATLANTICA – Si allargano verso levante le maglie del vortice britannico, il cui perno si trova al momento collocato sulla parte nord-occidentale della Francia. Si tratta di una struttura di bassa pressione che si è isolata in un vortice a sé stante, sul cui lato ascendente (quello orientale) notiamo il proliferare di celle temporalesche che sono fiorite in modo più diffuso tra la Francia, la Germania, la Repubblica Ceca ed i settori alpini. La circolazione ciclonica fatica a spostarsi verso levante per l’insistenza di un campo anticiclonico che occupa l’Europa Orientale e parte di quella Centrale, fino alle latitudini scandinave.
CALDO NONOSTANTE ANTICICLONE PIU’ FRAGILE – L’alta pressione di matrice afromediterranea ha perso un po’ di smalto, ma su gran parte d’Italia continua a mantenere un tipo di condizioni meteo pienamente estive, soprattutto per quel che attiene le regioni centro-meridionali. Le temperature massime non hanno infatti subito particolari scossoni, raggiungendo ancora punte di 34-35 gradi sulle valli e pianure del Centro-Sud, ma anche tra Basso Veneto ed Emilia. Da annotare anche i valori minimi decisamente alti, persino superiori ai 25°, sull’estremo Nord-Est, a causa di deboli venti di Bora che hanno determinato effetti favonici.
TEMPORALI POMERIDIANI – Il parziale spostamento verso est della circolazione ciclonica britannica ha accentuato gli sbuffi d’aria instabile sull’Italia. Aree temporalesche, con il contributo del riscaldamento diurno, si sono originate in diverse aree della dorsale appenninica, dalle Marche fino ai maggiori massicci della Calabria. Le regioni settentrionali, più direttamente influenzate dal flusso oceanico, hanno visto qualche temporale sulle Alpi fin dal mattino, poi nel pomeriggio alcuni forti rovesci si sono propagati anche verso le zone di pianura del Friuli ed il triestino. Più isolati i temporali sulla Val Padana occidentale, anche se un peggioramento ce lo attendiamo in nottata.