Le regioni meridionali, che finora erano rimaste ai margini dell’influenza ciclonica iberica, stanno per ricevere i primi intensi acquazzoni. E’ il preludio al severo peggioramento che entrerà in campo nelle prossime 24-36 ore e che deriva dallo spostamento del centro depressionario sui nostri mari. Già ora sono in atto dei temporali a ridosso della Sicilia meridionale e occidentale, con piogge che localmente sono state in grado di estendersi sulle località costiere.
Nel corso della giornata assisteremo alla propagazione dei fenomeni anche sulle altre regioni del sud, ove al momento prevalgono le schiarite. Tra Campania, Puglia e Basilicata ci aspettiamo scrosci di pioggia anche a sfondo temporalesco. Procedendo verso nord la situazione non è certamente delle migliori. Il flusso sudoccidentale, in quota, continua ad apportare annuvolamenti di una certa consistenza anche se al momento non abbiamo precipitazioni di rilievo.
Anche in questo caso prevediamo una intensificazione dell’instabilità nel corso delle ore centrali e le precipitazioni tenderanno ad espandersi dal versante tirrenico verso quello adriatico. Probabili acquazzoni e temporali in sconfinamento, localmente, sin sulle coste. Tra le regioni che potrebbero riceve i maggiori apporti pluviometrici segnaliamo le Marche, il nord dell’Abruzzo, l’Umbria e l’alto Lazio.
Dovessimo osservare l’immagine satellitare – cosa che faremo in seguito – noteremmo nubi irregolari anche in Sardegna. L’isola, fin da ieri, è preda di corpi nuvolosi provenienti da ovest e le piogge non si son fatte attendere. Le più consistenti si sono manifestate nel corso della notte, specie nelle aree interne dove gli accumuli hanno oscillato tra i 10 e i 15 mm. Attualmente sta piovendo sulla parte nordorientale, tra Olbia e la Costa Smeralda. Ciò nonostante nell’arco della giornata non si dovrebbero manifestare ulteriori fenomeni.
Fenomeni che continueranno ad interessare la fascia alpina e prealpina del nord Italia, laddove si svilupperanno nuovi temporali che localmente sfoceranno sulla pedemontana e in pianura. Tra le regioni più colpite ci saranno il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. Segnaliamo possibili nevicate attorno ai 1600 metri, sintomo che l’aria in quota è relativamente fredda. Concludiamo coi venti, perché sono attesi in rinforzo da oriente un po’ ovunque ma soprattutto tra le due Isole Maggiori dove l’intensità sarà moderata o addirittura forte.