L’Italia è interessata da una circolazione d’aria instabile d’origine atlantica, tuttavia non mancano le interferenze fredde continentali derivanti dall’enorme serbatoio gelido stazionante al di là delle Alpi. Nel corso della giornata di ieri, lo rammenterete, si sono verificate nevicate a bassissima quota in diverse aree del settentrione. La quota neve è calata a seguito dei venti freddi di Bora, che gradualmente hanno scalzato l’aria temperata preesistente. Ciò ha determinato, inizialmente, il pericolosissimo fenomeno del gelicidio o pioggia gelata.
Stamane permangono nubi e precipitazioni sparse in Liguria, in Lombardia e sulle Alpi centro orientali. Continua a nevicare a quote collinari, ma localmente stiamo assistendo allo sconfinamento delle precipitazioni nevose a quote inferiori. Non scordiamoci che siamo giunti a fine marzo, pertanto possiamo asserire che quel che sta accadendo non può essere annoverato tra gli eventi usuali del periodo.
Nelle prossime ore ci aspettiamo un graduale miglioramento sul nordovest, mentre insisteranno fenomeni a carattere sparso sui rilievi alpini del Triveneto. La situazione è in fase di peggioramento nelle regioni centro meridionali, dove prevediamo un’accentuazione dei fenomeni durante il pomeriggio. Si tratterà, sovente, di rovesci anche a carattere temporalesco.
Le temperature registreranno una flessione, localmente marcata, pertanto anche la quota neve subirà un abbassamento. Sui rilievi appenninici del centro potrebbero manifestarsi precipitazioni nevose attorno agli 800-1000 metri, ma non escludiamo che tra Marche, Umbria, Abruzzo e alto Lazio possano verificarsi delle spruzzate anche a quote inferiori. Più a sud insisterà una ventilazione relativamente mite occidentale e il limite delle nevicate non dovrebbe spingersi al di sotto dei 1400/1600 metri.