SACCATURA FREDDA – Un’ampia onda perturbata, alimentata da correnti d’aria fredda d’estrazione artica, resta protesa sui meridiani centrali europei e sul cuore del Mediterraneo. Questo significa che domina in lungo ed in largo l’instabilità, con il perno principale della bassa pressione che si trova posizionato tra la Polonia e la Bielorussia. Sprazzi di sereno hanno intanto guadagnato terreno sulla Penisola Iberica e sulla Francia Occidentale, dove è penetrato il lembo più orientale dell’anticiclone delle Azzorre. Una nuova minacciosa perturbazione atlantica, tuttavia, ha già raggiunto con la parte più avanzata il Regno Unito e si muove verso la Francia e i settori nord dell’Iberia.
ITALIA NELLA MORSA DELLA DEPRESSIONE – Il nostro Paese resta soggiogato all’influenza della vasta saccatura: se il cuore principale della depressione (i resti di Lucia) è ormai slittato sull’Europa Nord-Orientale, un minimo di pressione secondario si trova sull’Italia e più precisamente sulle regioni meridionali. Le dinamiche instabili legate a questo vortice depressionario hanno determinato un’accesa instabilità, inizialmente più accentuata sull’estremo Sud della Penisola (versanti ionici) dove si sono avuti temporali provenienti dal mare. In giornata sono fiorite molte celle temporalesche anche sulle regioni centrali interne, con piogge diffuse anche su tutta l’area del medio versante adriatico. Temporali si sono formati anche più a nord, in Emilia e sulla Liguria.
TEMPERATURE FRESCHE – Gli impulsi d’aria fredda in discesa dalla Valle del Rodano, sommati alle generali condizioni di instabilità, contribuiscono a mantenere le temperature un po’ al di sotto delle medie stagionali su quasi tutta Italia: sembra un contesto quasi autunnale, sebbene le punte massime abbiano sfiorato i 20 gradi sulle aree che hanno beneficiato, almeno a tratti, di maggiore soleggiamento. Rispetto a marzo la differenza è davvero eclatante, ma non va mai dimenticato che l’anomalia vera è stata quella che ha dominato in precedenza, con il lungo periodo di caldo praticamente a tratti estivo che era seguito all’eccezionale freddo della prima quindicina del mese di febbraio.