Si sta per chiudere una settimana di grandi eventi dal punto di vista meteorologico: prima la robusta ondata di gelo continentale che ha travolto l’Italia portando notevoli nevicate sulle regioni adriatiche, poi l’inserimento di un fronte perturbato ad ovest all’origine dei fenomeni nevosi più diffusi da sovrascorrimento avvenuti venerdì su gran parte del Centro-Nord. La neve ha rappresentato però il segnale di un mutamento di circolazione, puntualmente avvenuto tramite rialzi termici repentini lungo le regioni centro-meridionali e le due Isole Maggiori. Ora l’Italia beneficia di una sostanziale tregua, mentre sul resto d’Europa l’inverno non molla la presa.
La fase di gelo sta dunque progressivamente perdendo d’intensità, ma certo non sull’Europa Centro-Settentrionale che risente appieno del nocciolo duro e freddissimo del Vortice Polare. Nevicate hanno letteralmente seppellito la Germania nella giornata di ieri, mentre quest’oggi la situazione più difficile è quella che riguarda il Regno Unito, dove le temperature sono ulteriormente crollate. Siamo in presenza di un’autentica sfuriata invernale, mentre il blocco anticiclonico sull’Atlantico si è indebolito e per questo il gelo artico non riesce più ad affondare verso il Mediterraneo.
L’addolcimento termico sull’Italia, come già anticipato è iniziato dal Centro-Sud, non sul Nord dove l’atmosfera risulta essere gelida: le temperature del primo mattino sono scese molto sottozero, in diversi casi per l’effetto albedo che ha accentuato il freddo da irraggiamento. L’aria molto fredda e secca, anche di giorno, con temperature di poco sopra lo zero, ha consentito il mantenimento dell’innevamento su parte della Val Padana, della Toscana e e delle Marche, ben apprezzabile dalla stessa immagine satellitare vista sopra.