Il nucleo d’aria instabile, fino a ieri arenato sulle Isole Britanniche, ha rotto gli indugi portando il proprio centro motore sul cuore della Francia, sorretto dall’alimentazione fredda di masse d’aria in discesa dal Mar di Norvegia. Lo spostamento verso est dell’onda ciclonica sta iniziando a mettere in crisi l’onda anticiclonica pre-frontale di matrice sub-tropicale che si è protesa dall’entroterra algero-tunisino (41 gradi misurati a Tunisi) verso il Mediterraneo Centrale, facendo giungere il proprio apporto caldo su tutta l’Europa Orientale.
Ondata di caldo sempre più robusta in Russia, dove l’alimentazione calda sub-tropicale va ad irrobustire un anticiclone di blocco che sta determinando una terribile fase rovente estiva quasi senza precedenti: sulla capitale russa quest’oggi si sono misurati circa 37 gradi e, in attesa del dato ufficiale, rischia di cadere il record assoluto pari a +36,7°C: ormai è il decimo giorno consecutivo che si oltrepassa costantemente la soglia dei 30 gradi.
Naturalmente il caldo è il vero protagonista della giornata odierna anche su almeno 2/3 dell’Italia, per l’avvezione calda nord-africana che ha toccato il culmine. Non è certo un’ondata di caldo paragonabile a quella che si era verificata, di questi giorni, esattamente un anno fa, anche se si stanno registrando valori importanti, in molti casi i più alti della stagione, con punte di 38-39 gradi sull’entroterra pugliese, sulle zone interne laziali, sul cagliaritano e sul catanese. Vanno poi evidenziati i valori molto elevati (punte di 36-37 gradi) su parte dell’Emilia Romagna e delle Marche, localmente anche verso i litorali, a causa dell’attivazione di venti da sud/ovest, il noto garbino che discende arroventato dalle valli appenniniche inibendo le refrigeranti brezze marine.
Valori termici più contenuti sulle pianure a nord del Po, per effetto delle maggiori insidie nuvolose presenti dal primo mattino, legate allo sfondamento della perturbazione temporalesca adagiata alle Alpi. Già da inizio giornata una serie di temporali si sono sviluppati tra le aree montuose di Piemonte e Val d’Aosta, con riflessi anche sul Canton Ticino e sulla Lombardia nord-occidentale. Al momento i primi rovesci temporaleschi si stanno scatenando anche su parte delle zone di pianura dell’est della Lombardia, del veronese e del Trentino, ove l’input per l’energico sviluppo convettivo viene dato dal serbatoio d’aria caldo-umida presente in Val Padana (si sono misurati 34 gradi a Verona, prima del temporale): sul Triveneto si sta così realizzando quella situazione favorevole a fenomeni temporaleschi localmente intensi.