Il campo di Alta Pressione non garantisce più una netta protezione dai deboli disturbi che s’insinuano da ovest: già nella giornata di ieri un po’ di nuvolosità aveva raggiunto le regioni del Centro-Nord, non influendo comunque in maniera significativa sulle condizioni meteo nel complesso.
Quest’oggi l’ulteriore lieve erosione della pressione atmosferica sul nostro territorio, operata dal passaggio di un lieve cavetto d’onda in quota, ha consentito l’estensione della coltre nuvolosa piuttosto frazionata anche verso le regioni meridionali del nostro Paese.
Tali nubi non sono collegate a passaggi perturbati degni di nota, dunque non sono in grado di arrecare fenomenologia. Solo sui versanti marittimi liguri centro-orientali, maggiormente esposti al respiro umido delle correnti sud/occidentali, sono in atto delle deboli piogge, con clima decisamente uggioso ed aria satura d’umidità anche sulle coste.
Il tentativo di penetrazione, alle nostre latitudini, di un debole flusso zonale umido ha portato un’ulteriore leggera traslazione verso est della bolla anticiclonica sub-tropicale, che ancora resiste sul Mediterraneo Centro-Orientale, supportata da aria tiepida in quota, d’estrazione algerina e libica.
Come noto, una forte ondata di caldo (rapportata al periodo) ha attanagliato l’area balcanica con eccezionali e numerosissimi record in molte località; quest’oggi le temperature restano fortemente anomale con vari picchi poco oltre i 20 gradi, tuttavia risultano in lieve ribasso rispetto a ieri quando si sono eccezionalmente registrate temperature di 25 gradi.
Il clima moderatamente uggioso sul nostro Paese non è dovuto solo alla frastagliata nuvolosità in transito, ma la protagonista principale del giorno è sicuramente la nebbia, che ha dominato lo scenario non solo sulle pianure e coste del Nord, ma persino in maniera piuttosto diffusa nelle aree vallive delle regioni centrali e della Sardegna.
La nebbia persiste anche in queste ore su alcuni settori della Val Padana centro-orientale favorendo il mantenimento di temperature relativamente basse ad una cifra, mentre ove si è parzialmente dissolta non mancano nubi basse e foschie. L’intensificazione delle nebbie è principalmente dovuta a queste infiltrazioni d’aria molto umida d’origine oceanica, in seno ad un campo di pressioni pressoché livellate, con valori barici medio-alti a tutte le quote (circa 1020 hPa a livello del suolo).
Analizzando l’immagine dal Satellite, che si riferisce alla situazione di qualche ora fa, notiamo come sull’Europa Centro-Occidentale le perturbazioni atlantiche si facciano più presenti, anche a latitudini più meridionali, pilotate da un profondo vortice con perno vicinissimo alle coste settentrionali scozzesi.
L’ingresso frontale freddo sulla Francia sembrerebbe in grado di poter approdare con decisione verso il nostro Paese, ma in realtà ancora una volta troverà resistenze da parte del muro anticiclonico sul bacino del Mediterraneo. Lo stesso Arco Alpino fungerà da protezione rispetto alla traiettoria della perturbazione che riuscirà appena a lambire le zone centro-orientali della barriera montuosa.
L’attuale modesto abbassamento di latitudine del flusso atlantico non sortirà grossi effetti lungo la nostra Penisola, se non favorire un’ulteriore temporanea erosione della struttura anticiclonica, favorevole a delle costanti ingerenze umide occidentali.
Il finale dell’inverno si annuncia sotto una veste piuttosto primaverile su alcune regioni, specie al Sud, ove anche oggi si sono raggiunti picchi di 20-21 gradi sulle Isole Maggiori. Le carte modellistiche confermano inoltre un rinvio sul possibile cambiamento, in precedenza ipotizzato per i primissimi giorni di marzo.
Il prossimo week-end sarà infatti in compagnia dell’Alta Pressione con cuore fra Spagna e Francia meridionale, la quale piloterà aria mite dai quadranti nord-occidentali sul nostro Paese con discreta ventilazione (configurazione barica favorevole a venti di foehn sulla Val Padana), limitando gli sbuffi più freddi, di matrice artico-marittima, ai soli versanti esteri dell’Arco Alpino ed all’area carpatico-danubiana.