L’evoluzione ciclonica, che ha accompagnato il Ponte Festivo del 2 Giugno, ha finalmente mollato la presa sul Mediterraneo Centrale consentendo un miglioramento delle condizioni meteo, ma la ferita inferta dall’intrusione ciclonica non è ancora rimarginata, in quanto l’intera Penisola risente ancora dell’azione di un flusso di correnti fresche settentrionali. La circolazione, a livello europeo, vede infatti quale insolito protagonista un profondo vortice freddo sul cuore della Penisola Scandinava.
La profonda area di bassa pressione, presente alle alte latitudini, convoglia impulsi freddi fino all’Europa Centrale, come mostra molto chiaramente il Satellite. La strada delle correnti particolarmente fredde è ben delineata da quella scia di nuvolosità a chiazze tondeggianti irregolari, che si estende dal Mar di Norvegia fino alla Germania ed alla Polonia. Questa saccatura fredda riesce ad infilarsi parzialmente fino ai Balcani, ove ha inglobato al suo interno figura ciclonica che nei giorni scorsi era presente sui mari italiani.
Il parziale allontanamento dell’area ciclonica è così alla base del netto miglioramento avvenuto su tutto il territorio italiano, complice peraltro una rimonta anticiclonica della figura stabilizzante che occupa i meridiani occidentali europei. Rammentiamo che nei giorni scorsi si sono avute condizioni persino di forte maltempo. Solo nella giornata di ieri le precipitazioni hanno ancora picchiato duro sulle regioni del Medio Adriatico, per la delusione di chi sperava in un avvio dell’Estate che potesse favorire i vacanzieri.
Il nostro Paese è interessato quindi dal bordo più orientale dell’alta pressione e risente delle correnti settentrionali fresche e più asciutte, in parte trattenute oltre i nostri confini dall’Arco Alpino. Le conseguenze di quest’afflusso d’aria fresca sono connesse ad una residua instabilità, che si è manifestata nelle ore più calde principalmente sulla dorsale centro-settentrionale appenninica. Gli episodi temporaleschi più significativi stanno interessando, in questa fase centrale del pomeriggio, l’Appennino Umbro-Marchigiano e l’entroterra laziale
I maggiori spazi soleggiati hanno contribuito ad una netta crescita del campo termico per quanto concerne i valori massimi, i quali hanno potuto localmente varcare la soglia dei 30 gradi in alcune zone pianeggianti del Nord e sulla Sardegna. Milano Linate ha toccato i 32 gradi risultando la località più calda, ma si resta ancora ben lontani dai livelli di caldo record toccati durante gli ultimi giorni di Maggio.
Per quanto concerne l’intera Europa, abbiamo notato come tutto il Continente sia letteralmente spaccato fra le zone centro-orientali, interessate dall’ingerenza fresca ed instabile scandinava, e i settori occidentali che beneficiano della stabilità apportata da un campo anticiclonico. La Penisola Iberica è tuttavia lambita dalla parte più avanzata di un sistema nuvoloso collegato ad una circolazione ciclonica posizionata in pieno Oceano Atlantico, ben al largo delle coste portoghesi.
Questa figura ciclonica oceanica avrà un ruolo importante nel corso dei prossimi giorni in quanto, facendo ulteriori passi verso levante, tenderà ad essere agganciata dalla struttura depressionaria scandinava. Il cambiamento della circolazione barica a scala europea sarà radicale, con una saccatura sul comparto occidentale europeo e correnti che si disporranno da sud/ovest sull’Italia. L’instabilità prenderà di mira il Nord Italia, mentre un po’ di caldo verrà convogliato al Meridione.