Il dominio di alta pressione continua a mantenersi saldissimo sulla parte centro-orientale dell’Europa, con massimi barici ad alte latitudini centrati sul Baltico, che va a contrapporsi con una saccatura nord-atlantica il cui perno si trova centrato poco ad ovest dell’Irlanda. L’influenza perturbata atlantica si limita per il momento ad interessare le coste atlantiche, per poi indebolirsi nel tentativo di sfondare più ad est dove trova il terreno sfavorevole dell’alta pressione. Il fronte perturbato che vediamo allungato dalle Isole Britanniche all’Iberia ha portato locali rovesci, più intensi sulla parte settentrionale del Portogallo.
L’area anticiclonica continentale sta dominando senza soluzione di continuità su queste zone da inizio mese, contribuendo a portare condizioni di forte stabilità. La stagnazione dell’aria favorisce la genesi di frequenti stratificazioni di nubi basse e nebbie. La porta delle perturbazioni in questo frangente appare sbarrata anche sul Mediterraneo, per l’inserimento di un promontorio di matrice nord-africana che, passando per l’Italia, si unisce alla vasta cellula anticiclonica continentale.
Non si è però esaurita l’area instabile sui mari meridionali italiani, per via di una residua zona depressionaria attiva fra il Mar Ionio ed il Mar Libico. Gli ulteriori temporali, che tengono a sconfinare verso le estreme regioni ioniche del Sud, sono alimentati dal contrasto fra correnti fresche in arrivo dai Balcani ed un richiamo di venti più temperati da est-sud/est. Un po d’instabilità si è attivata anche a ridosso della Sardegna nord-occidentale ed in pieno Tirreno, a conferma di una protezione anticiclonica piuttosto fragile.