Prosegue il monitoraggio della configurazione barica che, a grossi passi, c’accompagnerà al Natale. Una disposizione barica che porta le prime vere condizioni invernali su tutto il bacino del Mediterraneo, complice, come da sede titolare, l’alta pressione in rafforzamento su Europa Centro Settentrionale. Sul suo bordo orientale scorrono infatti, richiamate dai Balcani ed affluite dall’Artico Russo, fredde correnti orientali, responsabili di un deciso calo termico e delle prime nevicate, ad onor del vero sovente semplici spruzzate, attorno ai 1000 m di quota o localmente al di sotto.
È bene comunque sottolineare quanto ribadito nel corso dei giorni passati, ossia la normalità d’un evento dalle spiccate caratteristiche invernali. Stamattina fa freddo, specie in pianura al nord laddove il cielo s’è mantenuto sostanzialmente sereno durate le ore notturne. Vi sono state le prime gelate, così come anche nelle vallate del Centro prossime ai rilievi Appenninici. Una sensazione fredda acuita dal pregresso periodo, durante il quale i valori termici hanno sforato le medie del periodo con incredibile frequenza.
Nulla di cui stupirsi insomma, anche se il primo freddo, o meglio, il primo rientro in media dopo tanto tempo, fa di certo notizia. Il gelo è comunque lontano, anche in quei territori usualmente fortini del Generale inverno. Per quel che concerne le precipitazioni, la previsione indicava dei fenomeni che non sarebbero certo risultati eclatanti. Così è stato. Ancora ieri si sono viste precipitazioni, ad inizio giornata, sul nordest, Toscana e Appennino Romagnolo, con nevicate attorno ai 1000 m, mentre locali fenomeni interessavano al pomeriggio le regioni del Sud, in particolare il medio Tirreno.
In serata l’afflusso dei freddi venti orientali hanno spazzato via le nubi su buona parte del Centro Nord, così che v’è stata la possibilità delle prime gelate notturne della stagione. Giungendo al tempo previsto per la giornata odierna, andiamo ad osservare rapidamente quanto proposto dall’immagine satellitare la primo mattino. È possibile riscontrare quanto appena detto, ossia una Penisola pressoché sgombra da nubi, ad eccezione delle coste del medio Adriatico, delle estreme regioni meridionali e di nubi medio alte in rotta verso la Sardegna.
Copertura stratiforme, quest’ultima, associata al vasto corpo nuvoloso identificabile tra la Penisola Iberica ed il Mare di Sardegna, figlio della vasta circolazione ciclonica in quota accennata ad inizio articolo e che proseguirà nella sua azione destabilizzante a causa dell’alimentazione fredda in arrivo. Figura che, nel corso dei prossimi giorni, andrà portandosi in direzione del Nord Africa ma la cui esatta traiettoria risulta ancora di difficile lettura. Si potrebbe difatti concretizzare una nuova fase perturbata, in prossimità del Natale, sulle Isole maggiori.
Tornando ad oggi, il tempo si manterrà stabile su tutto il nord, salvo locali addensamenti sui rilievi alpini e prealpini orientali e sull’Appennino romagnolo. Su quest’ultimo non escludiamo la possibilità di locali precipitazioni, nevose attorno ai 1000 m. Fenomeni che saranno legati alla nuvolosità che giungerà sul medio Adriatico, attualmente visibile sui Balcani. Copertura che raggiungerà Abruzzo e Marche, apportando piovaschi lungo le coste e deboli nevicate in Appennino oltre i 1000 m.
Al sud e sulle Isole permarrà nuvolosità piuttosto irregolare, con possibilità di fenomeni sulla Sardegna Centro orientale e Sud occidentale, sul Gargano, su Basilicata, Calabria tirrenica e Sicilia Nord orientale. La neve cadrà soltanto oltre i 1400-1500 m di quota. Altrove non si prevedono fenomeni di sorta. Le temperature non subiranno sostanziali variazioni, mentre i venti soffieranno deboli o moderati da Est-Nordest.