L’Atlantico ha rotto definitivamente gli indugi ed una vasta perturbazione si è così estesa a gran parte d’Italia, in seno ad un minimo barico che si è andato a posizionare sul Mar Ligure. Classica situazione perturbata per il Nord Italia, dopo diverse settimane contraddistinte da un’inarrestabile monotonia anticiclonica che aveva significato inquinamento, nebbie e totale penuria di precipitazioni.
Si è aperta una vera e propria autostrada con l’Atlantico Portoghese ed il Golfo di Biscaglia: una nuova spirale perturbata avanza minacciosa da ovest, dopo aver portato temporali e venti tempestosi sulla Penisola Iberica, in direzione del Mediterraneo. La rotta delle perturbazioni atlantiche a latitudini più basse è dovuta al corridoio anticiclonico che si estende dal Mar Nero alla Penisola Scandinava: si tratta di un’alta pressione dai connotati sempre più termici, ma capace di inibire il flusso atlantico alle alte latitudini. Il gelo regna sovrano tra la Scandinavia, la Russia e le zone orientali europee.
Il ritorno delle precipitazioni diffuse sull’Italia Centro-Settentrionale rappresenta l’aspetto più saliente del meteo odierno: nulla di eclatante a prima vista, eppure si tratta del primo vero peggioramento giunto in questo mese. Dopo la parentesi primaverile, la neve ha dato un tocco d’inverno ai rilievi alpini e a quelli settentrionali appenninici, comprese alcune località di bassa montagna: in qualche caso i fiocchi sono caduti fino a quote collinari, specie tra Basso Piemonte e zone interne liguri.