Il secondo sabato di Luglio, il secondo weekend sotto l’egida anticiclonica. Un dominio quasi indisturbato e stavolta si tratta della figura africana, quella che da giorni sta facendo disperare ampie zone della Spagna per valori di temperatura che spessissimo hanno superato i 40 gradi. Persino i 41! In Italia, dall’inizio stagionale, per fortuna non sono stati raggiunti picchi simili, ma non è che il caldo abbia mancato il bersaglio. E’ da più di 10 giorni che osserviamo il dominio anticiclonico, intervallato giusto nelle 72 ore precedenti da una leggera ventilazione più fresca proveniente dall’Europa orientale.
Ieri le regioni del Nord hanno potuto godere di un clima migliore, meno umido e più gradevole. Difficilmente la colonnina di mercurio ha superato, durante il giorno, i 31 gradi. Mediamente la maggior parte delle città Padane ha fatto registrare temperature sulla norma, o quasi. Se si pensa all’afa dei giorni prima, non può essere che considerata una grande conquista. Purtroppo, però, in questa fase stagionale le belle notizie scarseggiano. Il che potrebbe rivelarsi relativo, perché dato che siamo a Luglio è anche lecito attendersi sole e caldo.
Dicevamo del calo termico. Se il quadro risultava piacevole al Nord Italia, non altrettanto si può dire delle Centrali tirreniche. Fin da ieri ha ripreso a far caldo e pensate. Nel Fiorentino è stata varcata la soglia dei 37 gradi, la stazione di Roma Urbe ha invece valicato il muro dei 36. Valori notevoli, che oggi rischiano d’essere ripetuti o persino superati. Ed inoltre è probabile che tali picchi abbiamo una maggiore diffusione. Perché lo sappiamo, è intuibile. Quando si ha a che fare con l’Anticiclone africano, sale la febbre estiva. Stato influenzale che coinvolgerà nuovamente la Val Padana, con picchi compresi tra i 32 e i 34 gradi. Valori simili anche sulla Sardegna occidentale, nel Foggiano e probabilmente in qualche località della Sicilia.
Andrà un po’ meglio sulle restanti regioni. Nel medio versante Adriatico e nel resto del Sud Italia si avranno temperature massime comprese tra i 30 e i 32/33 gradi.
E siamo al capitolo temporalesco. Ieri qualche precipitazione è riapparsa sulle Alpi occidentali, oggi si replica, ma con intensità e diffusione maggiori. Qualche sbuffo d’aria umida da ovest – di origine atlantica – riesce infatti ad insinuarsi alle alte quote dell’atmosfera, incentivando quei contrasti termici che conducono alla formazione dei cumuli torreggianti. Le aree che ne subiranno i maggiori effetti saranno quelle Piemontesi e Valdostane. Fin dal tardo mattino è probabile qualche episodio instabile, in accentuazione tra pomeriggio e sera. Non è da escludere la possibilità di locali sconfinamenti verso la fascia pedemontana ed anche sul Torinese.
L’instabilità avrà modo di esplicarsi nell’entroterra Ligure, sui rilievi Lombardi, in Trentino Alto Adige e probabilmente sin sulla Carnia. Alla luce degli ultimi aggiornamenti, sembra sussistere il rischio di qualche isolato fenomeno anche sul settore ovest dell’Appennino Emiliano e nelle aree montane dell’Alta Toscana. Precipitazioni che si risolveranno rapidamente ed entro sera prevarranno ampi e diffusi rasserenamenti.
Visto che è sabato concludiamo l’analisi odierna col dirvi che se avrete la possibilità di andare al mare, potrete godere di un clima migliore. Le brezze avranno l’onere di mitigare l’aria, cosa che invece non avverrà nelle aree interne e nelle grandi città. Qui la cappa di calore farà soffrire chi per scelta, o costrizione, vi resterà.