Siamo in presenza di un super vortice di bassa pressione sul Mar Mediterraneo, ma non è certo così da meno l’anticiclone che vi si oppone e che occupa una fetta importante dell’Europa. I massimi barici della fortezza anticiclonica raggiungono infatti ben 1041 hPa a ridosso delle coste sud-occidentali dell’Inghilterra ed il braccio orientale dell’anticiclone si protende verso i Balcani passando per il Nord Italia. Non c’è così minimamente spazio per le vicende perturbate atlantiche, costrette a scorrere ad alte latitudini, con un fronte d’aria fredda che lambisce appena i settori centrali europei, penetrando più direttamente verso le nazioni baltiche.
La vasta perturbazione sul Mediterraneo è incastonata in un profondo vortice centrato sul Mar Libico: l’imponenza di questa perturbazione è anche dettata soprattutto dall’alimentazione ricevuta dai flussi tiepidi sub-tropicali, in contrapposizione alla corrente fredda che si è invece inserita più ad ovest, in corrispondenza dell’Algeria. Osservando attentamente il Satellite, notiamo la scia di forti correnti con sabbia che proviene dalla Libia Cirenaica. L’insidioso vortice perturbato ha assunto delle sembianze quasi simil-tropicali, anche se ormai l’intera struttura ha già toccato il punto culminante ed ora si avvia a perdere d’intensità. Come nelle attese, il maltempo ha colpito duramente la Sicilia: tra ragusano, siracusano e catanese continuano ad aversi piogge intense, con accumuli che hanno superato i 150 millimetri nel catanese.
I danni maggiori si sono però avuti a causa del vento, che ha abbattuto molti alberi e danneggiato i tetti d’alcune abitazioni. Mareggiate imponenti hanno flagellato le coste ioniche della Sicilia, con onde altissime e venti ad oltre 110 km/h, ma mare in tempesta anche nella costa palermitana e sulle isole minori. Sulla Calabria tirrenica il vento da NE è sceso fortissimo, con raffiche fino a 130 km/h nella zona di Bonifati. Le propaggini settentrionali della perturbazione hanno lambito anche parte del Centro Italia (Abruzzo e Basso Lazio) e la Sardegna, ma senza produrre fenomeni. In Appennino si sono però avuti nuovi apporti nevosi negli ultimi giorni.