Si mantiene molto vivace l’afflusso di correnti settentrionali richiamato dal nucleo depressionario in cut-off, quasi stazionario sull’area Balcanica. Area ciclonica, il cui ramo frontale occluso si ripropone fin sull’Austria ed il triveneto, con precipitazioni che interessano principalmente i versanti alpini esteri, maggiormente esposti alla circolazione settentrionale.
Masse d’aria che mantengono un quadro termico assolutamente anomalo per il periodo. Nonostante il flusso di correnti non sia più di diretta provenienza artica stante l’interruzione del flusso principale alle medie-alte quote dal nord Europa, quest’oggi si osserva un ulteriore consolidamento dell’aria fredda nei bassi strati, dettato dalla persistenza della circolazione in essere.
D’altronde, già lo scenario delle minime di questa mattina era piuttosto autunnale, con le temperature più basse proprio laddove il cielo sereno e l’indebolimento dei venti ha consentito intensi raffreddamenti da irraggiamento, con forti inversioni termiche nello strato d’aria prossimo al suolo.
Ciò si è verificato soprattutto sulle vallate interne di Toscana, Lazio e Umbria, con appena 5 gradi ad Arezzo, e 7 gradi a Frosinone e Latina. Valori ufficiali da brivido, ma non da record (tuttavia rilevantissimi e con pochissimi precedenti nella prima decade di settembre), anche sull’Abruzzo, con +2°C a L’Aquila, ed appena 7 gradi in prossimità della costa, sull’aeroporto del capoluogo.
I cali maggiori rispetto alle 24 ore precedenti si sono tuttavia riscontrati sul sud Italia e sulla Sicilia, ove ieri mattina era ancora in transito il fronte freddo, con l’aria più fredda al seguito non sopraggiunta in maniera marcata. E stamane le temperature minime ben sottomedia si sono estese anche all’estremo sud, dopo le ultime resistenze calde pre-frontali degli ultimi giorni.
La giornata odierna si è poi mostrata uggiosa su gran parte delle regioni centrali, colpite da impulsi d’instabilità più attivi sul versante Adriatico, con attività temporalesca principalmente in mare aperto e localmente sulle coste. I maggiori spazi di sereno solamente sul nord-ovest, alto tirreno, Calabria centro-meridionale ed isole maggiori, seppure alternati ad annuvolamenti sparsi.
La nuvolosità compatta da avvezione fredda si è estesa fino ai settori centrali tirrenici, portando persino qualche pioggia fin sul Lazio, e favorendo ancor più il consolidamento dell’aria fresca nei bassi strati. I valori massimi non sono andati oltre i 10-12 gradi sulle località di alta collina o bassa montagna dell’Abruzzo, con valori da pieno autunno anche sulle aree costiere, non oltre i 20 gradi.
Freddo soprattutto in montagna dunque, con ulteriori nevicate sulle cime appenniniche oltre i 1600/1800 metri, a quote solo leggermente superiori rispetto alla giornata di ieri.
In definitiva, il quadro termico del nostro Paese nella giornata odierna evidenzia come valori massimi superiori ai 25 gradi si siano avuti solo su alcune località di Sicilia e Sardegna, se si escludono i 26 gradi di Albenga, sulla riviera Savonese.
Lo scenario previsionale a breve termine sarà piuttosto incerto sulle medesime regioni penalizzate negli ultimi giorni, ed ancora contrassegnato dall’influenza di tale circolazione vorticosa che, come sottolineato ampiamente, resta di lentissima evoluzione.
Si evidenzia persino la formazione in queste ore di nuovi modesti minimi barici sul settentrione italiano, che favoriscono modesti richiami umidi da ovest, tali da mantenere contrasti acuti con indici d’instabilità elevati, persino in intensificazione su alcune aree.
Nuovi impulsi instabili discenderanno ancora lungo la medesima direttrice penalizzando soprattutto il lato Adriatico, ma il peggioramento complessivo atteso fra la notte e prima parte della giornata di domani su gran parte delle regioni meridionali pare in grado di favorire formazioni convettive persino sul basso Tirreno, partendo dalle coste del golfo di Gaeta fin sull’intero versante calabro.