Siamo in vista del Capodanno, mancano oramai 48 ore e si guarda con estrema curiosità al tempo previsto. Coloro che sceglieranno di stare all’aria aperta e brindare al nuovo anno in qualche piazza, dovranno tener conto, inevitabilmente, della possibilità che le condizioni meteorologiche non corrispondano alle loro aspettative. Chi ci segue giornalmente sarà infatti che tra il 31 e il 1 Gennaio transiterà una perturbazione atlantica che causerà un peggioramento. Va fatta però una precisazione. Trattandosi di un’area perturbata proveniente dall’Oceano, e quindi sospinta da correnti di Libeccio, le precipitazioni andranno ad interessare esclusivamente le zone esposte.
Che significa? Nel momento in cui i venti soffiano in quella direzione, come sta avvenendo in questi ultimi giorni, i versanti che risentono dell’azione instabilizzante – o perturbata a seconda dell’intensità delle Basse Pressioni – sono quelli tirrenici. Ma vi sono anche delle aree del Nord che, non godendo di alcuna protezione geografica, sono soggette a fenomeni dettati da tal tipo di circolazione. Giusto per fare un esempio citiamo il Friuli Venezia Giulia. In questo caso, non essendovi rilievi a protezione, le correnti hanno modo di giungervi e causare nuvolosità e precipitazioni.
Diversa la situazione sui versanti adriatici. In questo caso il baluardo appenninico, che sappiamo essere disposto in latitudine lungo lo Stivale, offre una protezione attiva contro i venti umidi di Libeccio. Qui i venti risalgono lungo i pendii per poi ridiscendere dalla parte opposto sotto forma di correnti secche e calde, i cosiddetti venti favonici che scaldano l’aria e rendono i cieli tersi. Nella giornata di Capodanno il fenomeno potrebbe risultare molto accentuato, in quanto i venti da ovest giungeranno intensi.
Considerato che anche oggi i venti prevalenti saranno quelli di Libeccio, risulta piuttosto facile stilare una previsione. Le regioni che verranno interessate maggiormente dalla nuvolosità saranno quelle che si affacciano lungo il Tirreno. Stante le ultime proiezioni previsionali, piovaschi e qualche debole piogge potrebbero interessare il Lazio, l’Umbria e la Toscana, in modo particolare quelle zone subito a ridosso dei rilievi appenninici. Qualche altro piovasco dovrebbe manifestarsi in Sardegna, mentre su qualche tratto della cerchia alpina si avranno sporadiche precipitazioni. Come accadeva ieri, anche oggi potrebbero esservi deboli fioccare lungo i confini alpini settentrionali e occidentali.
Va detto inoltre che attualmente le segnalazione che provengono dalle varie stazioni di rilevazione dati indicano la presenza di qualche pioggia sulle regioni del medio Adriatico. Ciò è possibile perché in questo momento i venti provengono dai quadranti settentrionali in mare aperto, mentre la circolazione da SO risulta piuttosto blanda anche nell’entroterra. Tuttavia in questo caso le precipitazioni cesseranno piuttosto velocemente e lasceranno luogo ad una certa variabilità. Variabilità che sarà presente anche al Nord, ove gli spazi di sereno saranno abbastanza frequenti in Val Padana e meno sulle Alpi, nel Friuli Venezia Giulia, sul Levante Ligure e in Emilia Romagna.
Concludiamo col dire che in questi giorni il clima sarà piuttosto mite al Sud e nelle due Isole. Le masse d’aria che giungono col Libeccio determinano una risalita termica, dopo che nel fine settimana l’ingresso di correnti settentrionali aveva determinato un generale raffreddamento. Nelle prossime 36 ore la colonnina di mercurio potrebbe raggiungere i 22-23 gradi in diverse località isolane e del Meridione.