Il rafforzamento dell’alta pressione sul comparto occidentale europeo costringe le perturbazioni atlantiche a scorrere verso latitudini medio-alte: come si vede dal Satellite, una struttura perturbata giunge a lambire le Isole Britanniche per poi raggiungere la Penisola Scandinava. Il cuore dell’anticiclone si è spostato nella giornata odierna sui settori settentrionali francesi spingendosi fin sulla Danimarca e sulle Nazioni Baltiche.
Quest’elevazione anticiclonica ha impresso una spinta decisiva verso sud al vortice freddo che, nel corso della giornata di ieri, si è spostato dalla Scozia verso la Danimarca. Nelle ultime ore il piccolo nucleo freddo, pur attenuandosi, ha raggiunto le zone alpine e si appresta ad entrare sui mari italiani, andando definitivamente in isolamento rispetto alla circolazione principale, grazie all’ulteriore rafforzamento dell’alta pressione a nord dell’Arco Alpino.
La perturbazione, che vediamo interessare ora il Nord-Est e l’Emilia Romagna, è collegata al nocciolo d’aria fresca ed instabile. Fino a questo momento non sono segnalati fenomeni di particolare rilievo, ma l’ammasso nuvoloso, in parte indebolito dalla barriera alpina, tenderà ad assumere maggiore vigore per i contrasti esercitati dall’ingresso dell’aria fredda in quota rispetto alle masse d’aria pre-esistenti ben più temperate in prossimità del suolo, con la crescita del gradiente termico verticale favorevole agli spunti temporaleschi, i quali inizialmente dovrebbero generarsi tra l’Emilia Romagna e le Marche.
In attesa degli eventi, la giornata odierna è stata discreta su buona parte del Paese, anche se non sono mancati passaggi nuvolosi in genere stratiformi collegati alla graduale erosione del campo di alta pressione. Una parziale attività cumuliforme si è poi avuta nelle ore centrali del giorno sui rilievi della dorsale centro-settentrionale appenninica: nulla di strano con l’avanzare di Marzo ed il soleggiamento che, giorno dopo giorno, diventa man mano più forte ed alto sull’orizzonte.
Dal punto di vista termico, non si sono avute significative variazioni rispetto alla giornata di ieri con punte di 18-20 gradi sulle Isole Maggiori, mentre le foschie in Val Padana hanno limitato i valori attorno ai 15-16 gradi. Discorso diverso per quanto concerne il Piemonte e la Valle d’Aosta, ove sbuffi di vento di caduta dai rilievi alpini hanno portato in alto le temperatura, come dimostrano i 20 gradi raggiunti ad Aosta e Torino, oltre ai 18 gradi toccati nei pressi di Cuneo.
L’inizio della settimana vedrà l’instabilità spostare il proprio raggio d’azione verso le regioni meridionali e le Isole Maggiori, a conferma di come il passaggio del vortice d’instabilità risulterà davvero rapido e fulmineo. Il bel tempo tornerà per i giorni successivi, mentre la settimana potrebbe finire all’insegna di un’ondata di freddo, oramai un appuntamento molto frequente in coincidenza degli inizi della primavera astronomica.