Il fronte perturbato esteso dalla Penisola Iberica alla Sardegna è legato ad una figura ciclonica sullo Stretto di Gibilterra e rappresenta il segnale di una penetrazione, seppure timida, del flusso umido oceanico alle basse latitudini. Un secondo ricciolo di bassa pressione si osserva a nord della Scozia, ma è piuttosto limitato per convogliare correnti più temperate e perturbate sul contesto europeo. Gli strati nuvolosi sul comparto centro-orientale europeo sono dovuti alle nubi basse (con deboli nevicate sparse) che si generano per via dell’aria molto fredda a contatto col suolo, unita ad una relativa circolazione ciclonica alle altezze superiori dell’atmosfera.
Questa settimana si è anche anch’essa aperta all’insegna del freddo polare sul cuore d’Europa, stavolta dovuta alla recente intrusione del nocciolo artico avvenuta nella scorsa settimana. La cartina in basso riproduce la situazione termica della scorsa notte con diffusi valori al di sotto dello zero, tranne che sui settori affacciati al Mediterraneo. Fra i picchi bassi più significativi citiamo i -13°C di Praga, mentre temperature inferiori ai -20°C si trovano tra le nazioni baltiche e quelle scandinave.
La circolazione di bassa pressione che ieri ha interessato le regioni meridionali è ormai transitata verso la Penisola Ellenica, dopo aver portato notevoli disagi per le precipitazioni particolarmente abbondanti tra la Sicilia e la Calabria. Date le temperature ancora basse, queste precipitazioni hanno consentito di rimpinguare notevolmente gli apporti nevosi sui rilievi. Sulla catena della Sila l’innevamento appare eccezionale, con altezze del manto nevoso che raggiungono anche oltre 1 metro, ma nel merito questa foto appare decisamente eloquente.