Questo scorcio finale dell’Inverno meteorologico si mostra piuttosto temperato alle nostre latitudini, stante la persistenza di un flusso zonale oceanico piuttosto basso, in grado di trasportare diverse perturbazioni sull’Italia. Il motivo di quest’esasperata influenza mite oceanica si deve ad un regime di bassa pressione, il cui perno è posizionato in prossimità del Golfo di Biscaglia. Il respiro d’aria mite viene convogliato sulla parte bassa della figura di bassa pressione ed ormai queste correnti più temperate stanno man mano influenzando parte del Centro Europa.
Si osservi tuttavia, nell’immagine Meteosat in basso, l’area di confine (separazione di masse d’aria differenti), aldilà della quale è presente un’influenza d’aria ben più rigida, collegata ad una depressione colma d’aria gelida in quota, la cui roccaforte si trova sulla Penisola Scandinava. In virtù dell’attuale configurazione barica, senza un solido blocco anticiclonico sull’Atlantico, questo imponente serbatoio freddo non è in grado di spingersi verso sud.
L’immagine in alto si riferisce a quella che era la situazione alle ore 13, con l’Italia avvolta da nuvolosità significativa, legata tuttavia alla parte posteriore di una perturbazione in evidente allontanamento verso i Balcani. Le precipitazioni sono risultate diffuse, nella prima parte della giornata, su gran parte del Paese, ma con fenomeni più significativi lungo le zone tirreniche, dato il sostenuto flusso di venti sud/occidentali che hanno accompagnato il transito perturbato.
Le parziali schiarite giunte nelle ultime ore rappresentano solo una pausa effimera, in quanto se osserviamo l’ultimo scatto satellitare, sul canale dell’infrarosso, noteremo di gran carriera una nuova perturbazione alle porte, appena ad ovest della Penisola.
Quella odierna potrebbe essere la perturbazione più intensa di tutta la settimana che si è appena aperta, nonostante vi saranno diversi impulsi instabili che si rincorreranno sul bacino del Mediterraneo. Non sono infatti al momento previsti inserimenti di profonde depressioni come quella transitata tra venerdì 19 e sabato 20, capace di portare non solo forti piogge, ma anche venti di tempesta. Molto rilevanti i danni che si sono avuti in Corsica a causa del forte vento, in particolar modo sulla costa di Ajaccio, ma anche a Bastia, ove la centralina meteo ufficiale ha registrato una raffica massima di 76 nodi, pari a circa 140 km/h.