Questa terza decade di luglio vuole stupire ogni giorno di più e sembra riuscirci con irrisoria facilità: gran parte dell’Europa resta infatti stretta nella morsa di una vasta girandola perturbata, che si trova intrappolata fra due distinte figure anticicloniche relegate ai lati. L’alta pressione ad ovest, quella delle Azzorre, lambisce appena le coste atlantiche europee e mantiene una posizione eccessivamente allungata verso nord, favorendo così ulteriori incursioni fresche da alte latitudini che vanno ad alimentare la vasta depressione europea.
L’altro anticiclone, di matrice sub-tropicale, lo troviamo ad oriente esteso dalla sponde est del Mediterraneo verso la Russia. Questo muro anticiclonico fa da blocco ed ha contribuito a questa lunga fase instabile sul Vecchio Continente. Oltre all’instabilità diffusa con temporali che nelle ultime ore si sono accaniti fra Svizzera e Germania occidentale, il fresco anomalo continua ad essere padrone della scena: solo sulla Penisola Iberica la crescente influenza anticiclonica, unita a sbuffi d’aria nord-africana, ha riportato in auge un clima decisamente estivo con temperature fino quasi a 40 gradi in Andalusia, ma si tratta di valori non certo rari per la caliente regione meridionale della Spagna.
L’allungamento di un ramo del vortice depressionario sull’Europa Centro-Occidentale ha stimolato la formazione, già alla fine della giornata di martedì, di un ammasso perturbato tra le coste mediterranee francesi e le Baleari: il sistema frontale si è poi messo in moto verso l’Italia, portando nubi e precipitazioni sulle regioni centro-settentrionali e sulla Sardegna. Le precipitazioni più diffuse ed abbondanti stanno interessando le regioni centrali, con accumuli anche consistenti e superiori ai 50 millimetri fra la Bassa Toscana e l’Alto Lazio.