Un ingresso autunnale in pieno stile si appresta a caratterizzare quest’ultima settimana di Ottobre, dopo che la restante parte del mese è stata in gran parte caratterizzata da clima mite e scarse precipitazioni. Le nuove importanti novità perturbate giungono senza che via stato nemmeno il tempo d’archiviare le condizioni d’instabilità del week-end fra le Isole Maggiori ed il Tirreno.
Gli ultimi giorni hanno infatti visto condizioni a tratti instabili che, frenate da un campo sostanzialmente anticiclonico, hanno stazionato sulle medesime zone, in particolare fra le Baleari, Sicilia, Sardegna e Corsica, oltre alle terre nord-africane. La Sardegna ha pagato il prezzo più alto, con una terribile alluvione Mercoledì 22 in una ristretta zona del cagliaritano. Tra Sabato e Domenica le ultime celle temporalesche hanno imperversato ancora fra la Sicilia e la Sardegna, fortunatamente relegate alle zone di mare aperto: solo su alcune aree della Sicilia Orientale le piogge sono risultate localmente ingenti, con punte di oltre 100 millimetri sulla zona di Acireale. Rilevante anche l’accumulo sull’Isola di Pantelleria, pari a circa 35 millimetri.
Da oggi ci troviamo invece catapultati in una situazione di attesa per il diffuso peggioramento che gradualmente coinvolgerà quasi tutte le regioni italiane. Il merito va attribuito al collasso dell’area anticiclonica sul Mediterraneo, in completo arretramento sull’Oceano Atlantico. Su quest’ultimo la struttura altopressoria si è strutturata lungo i meridiani, favorendo lo slancio della saccatura fredda nord-europea.
L’imponente perturbazione, che accompagna il fronte d’irruzione fredda, è ben riconoscibile dal Satellite e si protende dalla Penisola Iberica al Baltico, in parte addossato all’Arco Alpino. La parte anteriore della perturbazione già coinvolge parte del Nord, con qualche precipitazione su Alto Piemonte, Levante Ligure ed Alta Lombardia, attualmente in propagazione sul Friuli Venezia Giulia. Le piogge sono alimentate sui nostri versanti alpini e prealpini dal richiamo umido meridionale.
Nuvolosità pre-frontale si va intanto ammassando anche lungo i versanti centro-settentrionali tirrenici, qualche pioviggine o rovescio intermittente sta interessando l’Alta Toscana e le coste laziali. Per il resto decisamente scarse le nubi, mentre si nota un’area instabile fra Algeria e Tunisia che, per la giornata di domani, tenderà a confluire all’interno del flusso sud/occidentale sul Tirreno Centrale, accentuando il peggioramento previsto sul medio versante tirrenico. Il clima è mite su quasi tutte le regioni, con punte massime diffusamente attorno ai 24-25 gradi su molte località di Sicilia e Sardegna.
La visione satellitare mostra invece come l’aria più fredda stia iniziando ad invadere in maniera man mano più decisa le zone nord-occidentali europee. Le correnti fredde d’origine polare sono infatti ben riconoscibili dalle nubi a ciottolato al seguito del lungo sistema frontale. Di notevole rilievo l’irruzione polare sull’Islanda, completamente sottozero, e sulle Isole Britanniche, ove entro domani l’isoterma -10°C ad 850 hPa (1400 metri d’altezza) si spingerà fin sulla Scozia: ciò si tramuterà in possibili precipitazioni nevose anche in pianura.
Man mano l’aria fredda si tufferà verso latitudini più meridionali, proporzionalmente si accentuerà l’opposta risposta fortemente instabile da sud/ovest sulle nostre regioni centro-settentrionali tirreniche e zone più esposte del Nord, ove da domani si avranno condizioni per intense precipitazioni, nonostante il ramo frontale e la ciclogenesi associata entreranno in azione da Mercoledì. Le regioni meridionali saranno interessare in maniera più diretta dal flusso caldo sub-tropicale, con un conseguente incremento termico che le terrà perlopiù al riparo dagli effetti perturbati.