Le correnti occidentali atlantiche hanno definitivamente scalfito il muro anticiclonico presente in precedenza sul Mediterraneo Centro-Occidentale; la struttura anticiclonica si è rivelata incapace di opporsi all’allungamento verso est del dominio depressionario sul Medio Atlantico.
L’allungamento meridiano della circolazione depressionaria verso Penisola Iberica e bacino centro-occidentale del Mediterraneo trova la principale causa nel vasto corridoio anticiclonico presente ancor più ad ovest, tra Arcipelago delle Azzorre ed Atlantico Canadese, proteso fin sulla Groenlandia.
L’approfondimento delle correnti atlantiche ha così scardinato il promontorio di Alta Pressione, la cui roccaforte era centrata sulla Penisola Iberica, mentre l’Italia ha solo potuto godere del parziale beneficio dell’ala orientale anticiclonica, la quale non ha del tutto inibito l’arrivo d’infiltrazioni instabili dall’Europa Settentrionale.
Dalla giornata di ieri, il nostro Paese è entrato nell’orbita delle correnti atlantiche, con la conseguente traslazione verso est dei disturbi instabili settentrionali legati all’area ciclonica sui Balcani. Il flusso più umido occidentale ha portato così un primo passaggio perturbato, giunto dalla Francia e dalla Penisola Iberica.
La perturbazione si è allungata su tutto il territorio italiano, risultando più attiva sulle regioni centro-settentrionali, ove ha determinato diffuse precipitazioni: attualmente le condizioni meteo sono già parzialmente migliorate su parte dei settori centro-occidentali del Nord, mentre precipitazioni insistono fra il Triveneto e alcune zone delle regioni centrali.
La Sardegna è stata la prima zona a beneficiare di ampie schiarite, fin dalle prime ore della giornata. Le correnti di maestrale post-frontale al livello del suolo non hanno portato aria particolarmente fresca, tanto che i valori massimi sono saliti fino a 23-24 gradi mediamente sulle zone più meridionali, con punte intorno ai 27 gradi nella stazione meteo posta a Capo San Lorenzo, sulla costa sud/orientale dell’Isola.
Anche la Sicilia ha avuto valori piuttosto simili a quelli rilevati in Sardegna, con punte di 24 gradi sul palermitano, ma in questo caso tali temperature sono state incentivate dalla risalita di modeste correnti sciroccali, sempre per quanto concerne gli strati più bassi dell’atmosfera.
Nel corso delle prossime ore è previsto un generale miglioramento, con gli effetti della perturbazione indeboliti dall’avvento di una moderata temporanea ripresa barica verso i bacini occidentali e meridionali italiani.
L’insistenza del perno depressionario sulle Isole Britanniche esporrà ancora soprattutto le regioni settentrionali al costante disturbo di un flusso umido sud-occidentale, il quale favorirà nuovi passaggi nuvolosi, in prevalenza si tratterà solamente della coda dei sistemi frontali atlantici in passaggio sul cuore centrale del Continente Europeo.
In conclusione, le condizioni atmosferiche resteranno ancora instabili, per le prossime 48 ore, sulle regioni settentrionali, mentre sul resto del Paese tenderanno ad affermarsi condizioni di maggiore stabilità, con incremento delle temperature sulle regioni del Sud.