Le nazioni settentrionali europee risentono di una figura ciclonica a carattere freddo, posizionata sul Baltico. Questa spirale di bassa pressione è stretta ai due lati, ad ovest dall’alta pressione oceanica (che spinge da sud-ovest) e più ad est dall’alta pressione russa di blocco. Questa situazione sarà sempre più evidente nei prossimi giorni, con il nucleo freddo che riuscirà a trovar sfogo verso sud dirigendosi ancora una volta sul comparto balcanico. L’anticiclone atlantico non molla la presa e mantiene tenacemente le proprie posizioni sui settori occidentali europei: il fulcro resta posizionato sull’Iberia, che gode di bel tempo e clima mite con picchi termici di oltre i 20 gradi in Andalusia.
L’ala orientale dell’anticiclone riesce a lambire l’Italia solo marginalmente e sul nostro Paese penetrano così sbuffi d’aria abbastanza mite con direttrice da nord/ovest. Una leggera curvatura ciclonica delle correnti ha alimentato una lieve instabilità, più accentuata sui litorali tirrenici che hanno risentito maggiormente del richiamo umido occidentale. Gli addensamenti più insidiosi hanno riguardato più in generale le Isole Maggiori e l’estremo Sud, dove non sono mancate precipitazioni comunque di debole intensità.
Tutta un’altra storia alle alte latitudini scandinave, ma anche sul Baltico e sulla Russia Europea, dove si stanno registrando temperature abbondantemente sottozero anche in pieno giorno: su tutte spiccano Mosca e San Pietroburgo, che non sono andate oltre i -12°C. In generale, si tratta dei valori più gelidi da inizio inverno a conferma di una stagione che sta iniziando a mostrare i muscoli solo adesso a livello continentale. Sulle zone baltico-scandinave coinvolte dal maltempo, ma anche tra Ucraina e Bielorussia, ovviamente i fenomeni nevosi sono risultati piuttosto frequenti.