La poderosa depressione sul Regno Unito è alimentata da masse d’aria d’estrazione artica, che hanno riportato un ruggito invernale con neve che è caduta ancora a Dublino, ma persino in diverse zone della Scozia e del Galles. Il perno ciclonico resta decisamente profondo, con conseguente enfasi del maltempo, ma anche dei venti impetuosi con raffiche superiori ai 100 km/h tra le aree del Regno Unito ed il Canale della Manica.
L’aria piuttosto fredda sta giungendo anche tra la Francia ed il Benelux, ma in genere gran parte dell’Europa Centro-Occidentale risente dell’afflusso freddo ed instabile con occasioni frequenti per piogge e rovesci sparsi, chiaramente intuibili sull’immagine satellitare dalla nuvolosità frastagliata ed a forma di ciottolato, tipica caratteristica delle avvezioni fredde in quota.
Le temperature molto basse interessano quindi in particolar modo le Isole Britanniche, con valori che anche a bassa quota ed in pieno giorno si tengono solo di alcuni gradi sopra lo zero. Si sono invece rialzate le temperature sulle aree della parte bassa della Penisola Scandinava, mentre il gelo stenta ad andarsene dalle zone lapponi.
Il respiro freddo ed instabile lambisce da vicino il Nord Italia: i primi effetti li abbiamo avuti con il transito della perturbazione temporalesca di ieri, che ha abbandonato il Triveneto solo nelle prime ore di oggi. Lo scorrimento di quest’aria fredda ha tuttavia facilitato la genesi di inneschi temporaleschi pomeridiani, che hanno interessato a macchia di leopardo anche le pianure venete ed emiliane.