Ottobre, mese autunnale, eppure di questi tempi d’autunnale c’è davvero poco. Se il bel tempo fosse durato lo spazio di qualche giorno, allora avremmo potuto parlare di classica “ottobrata”. Ma qui si tratta di un qualcosa di più di qualche giorno, siamo dinanzi ad una lunga fase anticiclonica la cui matrice prevalentemente subtropicale – proveniente quindi dal nord Africa – ci regala scampoli di tarda estate. Temperature abbondantemente al di sopra delle medie, sovente si varca la soglia dei 25 gradi di massima.
E poi c’è la notte, ricca di umidità, che in dote lascia nebbie e foschie mattutine. Fa un po’ più fresco, com’è giusto e naturale che sia, talvolta l’escursione termica giornaliera raggiunge i 10-15 gradi. Ciò testimonia la presenza stagionale, anche se all’orizzonte non si intravedono certo segnali incoraggianti. Il passaggio instabile del fine settimana è confermato, ma poi si potrebbe registrare un nuovo rinforzo anticiclonico, la cui durata potrebbe rivelarsi non così transitoria come si credeva.
Il problema – è successo più volte nel corso degli ultimi anni – è legato alla presenza di una falla barica tra la penisola iberica ed il Marocco. Rammentiamo che con falla barica intendiamo un buco di pressione, dominato da condizioni depressionarie che stazionando in loco spingono nuclei anticiclonici sahariani verso il Mediterraneo centrale. Or bene, osservando i modelli giornalieri pare che i nuovi affondi perturbati oceanici, nel medio periodo, vogliano prediligere tale aree continentale, costringendo l’Italia a patire gli effetti di un persistente campo di Alta Pressione.
V’è tempo, l’arco temporale che ci separa dall’ultima decade mensile è ancora relativamente ampio, almeno dal punto di vista meteorologico. Quel che non ci lascia tranquilli è il sostanziale allineamento registrato dai principali modelli di previsione su scala mondiale. Avremo peraltro modo e tempo di occuparcene, ora analizziamo nel dettaglio il tempo previsto per la giornata odierna.
Se guardassimo l’immagine satellitare del primo mattino noteremmo la presenza di due distinte bande nuvolose interessare alcune aree dello Stivale. Una sul nord, che lambisce l’arco alpino e copre i cieli del nordest; l’altra a sud, direzione isole maggiori e regioni meridionali. In quest’ultimo caso trattasi di prevalenti velature, che non saranno in grado di arrecare alcun tipo di fenomeno. Al settentrione, invece, si potranno avere addensamenti di un certo peso, la nuvolosità è infatti associabile ad un flusso di umide correnti oceaniche in transito sull’Europa centrale.
Le mappe relative alle precipitazioni indicano anche la possibilità di qualche isolato rovescio sui rilievi alto atesini e quelli veneti. Si tratterà di deboli fenomeni, ma che tuttavia potrebbero sconfinare verso le zone prealpine e le aree pedemontane. Rapida l’attenuazione serale. Per quel che concerne le temperature, sono attese in lieve calo al nord e su parte del centro, stazionarie altrove, mentre i venti saranno deboli e sul Tirreno ruoteranno dai quadranti occidentali.