Il maltempo colpisce già con effetti rilevanti alcune zone del Nord Italia, eppure la parte più attiva del ramo perturbato si trova ancora più ad ovest e transiterà sulla Penisola solo nel corso del fine settimana. Le giornate di Sabato e Domenica si caratterizzeranno per condizioni meteo assai movimentate anche dal punto di vista termico, con una repentina discesa di diversi gradi a causa dell’intrusione d’aria artica dalla Valle del Rodano, al seguito del passaggio frontale.
Le perturbazioni che avanzano sul nostro Paese sono collegate alla vasta saccatura ciclonica posizionata sull’Europa Ciclonica. L’intera struttura di bassa pressione, alimentata da aria artica, tende gradualmente a traslare verso oriente, su esplicito invito dell’alta pressione oceanica, la quale prova lentamente a bussare alla porta in prossimità dell’Atlantico Portoghese.
Sulle zone più settentrionali della Russia e della Penisola Scandinava permane un afflusso d’aria gelida d’estrazione continentale, con temperature che precipitano addirittura sotto i -30°C in zone come la Lapponia Finlandese ed il Finnmark. Si tratta di un’ondata di gelo che avanza dal lobo polare del vortice siberiano, in virtù della presenza di un Anticiclone termico sul Circolo Polare Artico, conseguenza dello stratwarming avvenuto a fine Gennaio.
Impulsi d’aria fredda d’origine artico-marittima discendono anche sul bordo occidentale della saccatura, invadendo alcune aree occidentali europee. L’aria artica raggiunge le Isole Britanniche, alle prese con una settimana davvero molto rigida, dopo il vortice d’aria gelida che era piombato da est ad inizio settimana. Il flusso più freddo si spinge anche sulla Francia occidentale e sulla Penisola Iberica (nevica fino a quote collinari sul nord della Spagna), in attesa di piombare sul Mediterraneo e spostarsi verso est in concomitanza col moto della saccatura.
Giungendo all’analisi sull’Italia, per il momento restano protagoniste le umide correnti dai quadranti meridionali che stanno determinando la risalita di un fronte caldo annesso alla parte fredda del fronte sviluppata tra le Isole Baleari e le coste mediterranee del Marocco. Molta l’energia in gioco: diverse linee instabili hanno portato a violenti temporali, che hanno colpito in particolare le coste liguri e la Toscana. L’evento instabile ha scaricato ingenti quantitativi di pioggia tra Lunigiana, Garfagnana e Versilia, zone soggette ad importanti precipitazioni.
L’afflusso mite meridionale sta portando intense precipitazioni da stau su tutta la fascia alpina e prealpina compresa dall’Alto Piemonte al Friuli (su quest’ultima non mancano focolai temporaleschi, piuttosto rari in questo periodo), ma con quota neve che in genere oscilla tra i 1000 ed i 1200 metri. Gli apporti nevosi sulle zone prealpine raggiungono già circa 50 centimetri ad altitudini intorno ai 1500 metri. Per i rilievi alpini continua dunque la stagione eccezionale per quanto concerne la neve.
Sulle regioni meridionali e sulla Sicilia predominano ancora le schiarite, tra passaggi di nubi stratiformi. Un rapido impulso temporalesco, ora sull’Albania, ha coinvolto questa mattina parte della Sicilia (settori meridionali ed orientali), oltre all sud della Calabria. Su tutte queste zone l’aria più calda porta i termometri ancora alla soglia dei 20 gradi in diverse località e le temperature alte non risparmiano nemmeno le zone centrali adriatiche. I venti sono abbastanza intensi, in prevalenza sciroccali: lungo l’Adriatico, la risalita delle correnti da sud/est incentiverà ancora il fenomeno dell’acqua alta (prevista una marea di 110 centimetri), destinato a prolungarsi per l’intero week-end.