Un vasto anticiclone afro-mediterraneo avvolge con forza un po’ tutta l’Europa Centro-Meridionale, solleticato a salire così di latitudine dalla struttura depressionaria atlantica in approfondimento ad ovest delle Isole Britanniche. La perturbazione, associata a tale vortice ciclonico, interessa buona parte della Gran Bretagna ed il Mar di Norvegia, ma non è in grado di penetrare sulle restanti zone europee a causa dell’opposizione imposta dal muro anticiclonico con caratteristiche subtropicali.
La depressione atlantica è in fase di parziale affondo meridiano sul Vicino Atlantico, come si può intuire dalle propaggini nuvolose visibili al largo del Golfo di Biscaglia e delle coste portoghesi. Tale dinamica non fa altro che dare maggiore impeto alla risalita dell’alta pressione, associata a masse d’aria piuttosto calde d’origine nord-africana.
Il caldo è divenuto sensazionale non solo sul nostro Paese, ma anche su diverse aree dell’Europa Occidentale: sulla Penisola Iberica i valori sfiorano i 40 gradi, ma non si tratta di un’ondata di caldo dalle caratteristiche così corpose rispetto a quelle viste finora. Lo stesso discorso non può invece valere per la Francia, che sta vivendo la fase calda più acuta di tutta la stagione, come dimostrano chiaramente i 39 gradi di Tolosa ed i 38 gradi di Lione. Non è così da meno Parigi, dove si sono raggiunti ben 36 gradi.
Per quanto riguarda l’Italia, i valori più elevati continuano a registrarsi su alcune zone interne del Nord e delle regioni centrali tirreniche. Il caldo di regola risulta molto rilevante in queste aree, ogniqualvolta i massimi anticiclonici si vanno a collocare a nord delle Alpi. Discorso diverso per il Sud e le Isole, laddove i valori termici estremi si raggiungono per l’azione diretta delle correnti nord-africana, com’era successo nella potente onda di calore nord-africana di fine Luglio.
Insomma, per il Nord e parte del Centro Italia questo è l’episodio di caldo più forte di tutta la stagione estiva. Fa naturalmente notizia il fatto che questo caldo così aggressivo sia sopraggiunto dopo Ferragosto, in una fase in cui molte persone sono già rientrate dalle loro vacanze e si ritrovano ad affrontare l’inferno di fuoco dei grandi centri urbani, laddove il calore accumulato è inevitabilmente esaltato. Si tratta della tipica calura da compressione della massa d’aria verso il basso, esercitata dalla struttura di alta pressione.
Il malessere per il caldo è ulteriormente accentuato sulle aree ove l’umidità risulta essere elevata. Fra le zone dove si registrano i maggiori disagi vi è la Riviera Romagnola, in particolare Rimini dove i 31 gradi si sommano ad un tasso d’umidità addirittura superiore al 90%. Una situazione da sauna, alleviata solo da una lieve ventilazione di brezza. Per fare un confronto, i 39 gradi di Firenze si sono raggiunti con umidità appena del 16%.
Il fortissimo accumulo di calore rappresenta un carburante per i temporali pomeridiani, che tuttavia quest’oggi si sono presentati molto limitati, a causa della maggiore forza anticiclonica in quota che tende ad inibire i moti verticali. Pochi gli episodi temporaleschi rilevanti, presenti sulle Alpi Occidentali, sull’Appennino Ligure, in Calabria, Puglia meridionale ed in qualche area interna delle due Isole Maggiori. Si tratta di temporali estremamente localizzati che possono spezzare per qualche ora la forte calura, limitatamente alle zone interessate dai rovesci. Ben differenti le speranze riposte per il week-end, quando potrebbero proporsi temporali più organizzati per merito dell’ingresso di un’incursione d’aria più fresca.