E’ stato un week-end piuttosto movimentato, il freddo è giunto gradualmente sulle nostre regioni preceduto da un forte peggioramento che ha portato il maltempo su vaste aree peninsulari. L’aria di Bassa Pressione formatasi sulla Penisola Iberica a seguito dell’irruzione artica è traslata gradualmente verso est e nel suo movimento verso Levante ha richiamata parte di quel flusso che per giorni ha proiettato Spagna e Francia in condizioni climatiche eccezionali. Rammentiamo infatti che da giorni l’Europa occidentale è alle presente con una duratura ondata di gelo. La neve è caduta abbondante in Paesi con le Isole Britanniche, la Germania, il Belgio, la Francia, la Spagna e persino il Portogallo.
La nostra Penisola è stata appena lambita dagli effetti dell’irruzione, ma è bastato per tramutare quello scenario autunnale che avvolgeva numerose regioni, in un quadro meteorologico più consono alla stagione in essere. La neve ha fatto, lo si può dire, la sua prima vera comparsa alle basse quote anche lungo la dorsale appenninica. E stavolta le zone che hanno risentito di più del raffreddamento sono state le tirreniche, in primis la Sardegna. Non scordiamoci che l’aria Artica ha fatto il suo ingresso da ovest, addirittura gran parte della massa è tracimata dalla Penisola Iberica piuttosto che dalla Valle del Rodano.
I venti sono giunti dai quadranti occidentali ed è quindi naturale che vi sia stato un maggiore coinvolgimento dei versanti tirrenici. Le fioccate hanno sovente imbiancato le colline, ma dobbiamo aggiungere che non v’è stato alcun peggioramento organizzato, bensì una forte instabilità che in alcuni casi ha generato fenomeni comunque consistenti.
Oggi la giornata si apre con una vivace residua instabilità sulle Centrali tirreniche, al Sud e nelle Isole. Qualche sporadica precipitazione sta ancora interessando la Liguria ma al Nord in giornata sono attese ampie schiarite e i parziali addensamenti previsti non dovrebbero causare precipitazioni significative a parte qualche sporadica fioccata sui rilievi del Triveneto, sull’Appennino emiliano romagnolo e sulle Alpi occidentali.
I rasserenamenti saranno presenti anche nelle aree che si affacciano sul medio-alto versante Adriatico, ove al più la nuvolosità andrà ad interessare le aree appenniniche esposte a ovest. Probabile qualche isolata precipitazione, che sui monti risulterebbe nevosa a quote inferiori agli 800 m. Sul resto del Paese vi saranno nubi irregolari che daranno luogo a precipitazioni a carattere sparso. Coinvolte in particolare le regioni Meridionali e le due Isole, mentre su Toscana, Lazio e Umbria i fenomeni risulteranno più probabili nella prima parte della giornata.
Considerato che il freddo sarà ancora percepibile – nonostante un lievissimi rialzo termico – le fioccate potrebbero interessare le aree montane sino a quote relativamente basse. Diciamo che in genere il manto bianco dovrebbe depositarsi al di sotto dei 1000 m, in qualche caso anche attorno ai 600/700 m come nel caso della Toscana, del Lazio e probabilmente della Campania. Solo in Sicilia e sulla Calabria meridionale, le nevicate potrebbero imbiancare i rilievi al di sopra della quota suddetta.