NUCLEO ARTICO, L’ULTIMO DELLA SERIE – Continua il predominio di una vasta saccatura fredda su gran parte del Continente, alimentata da un corridoio di gelide correnti di matrice russa che discendono sul bordo orientale di un’alta pressione termica con perno tra Scandinavia e Russia Europea. Nell’ambito di questa circolazione fredda, si muovono diversi vortici depressionari artici (aria gelida in quota), uno dei quali ha fatto il suo prepotente ingresso quest’oggi sul Mediterraneo Centrale dalla Francia: attualmente questo nocciolo gelido si muove rapidamente sul Tirreno Centrale verso sud/est. Questo nuovo apporto d’aria molto fredda ha così nuovamente rinvigorito una forte depressione italica, con perno attualmente posizionato tra regioni centrali e meridionali della Penisola. L’attuale situazione sta per mutare: una circolazione perturbata atlantica più mite si sta affacciando sull’Europa Occidentale e gradualmente punterà verso l’Italia.
INSTABILITA’ E NEVE A QUOTE BASSE – Le precipitazioni, come già accaduto negli ultimi giorni, si sono concentrate al Centro-Sud, lambendo anche il Nord dove hanno prevalente carattere nevoso in Emilia Romagna, Bassa Lombardia ed inizialmente su parte del Triveneto. La nuova incursione fredda sta determinando un tracollo della quota neve sul Centro Italia: rovesci di neve hanno colpito gran parte delle zone interne collinari a parte sconfinamenti in pianura sulle Marche, ma nelle ultime ore nevica a quote quasi pianeggianti tra Umbria e Lazio, con la possibilità concreta che nelle prossime ore, in nottata, qualche fiocco possa spingersi fin sulla Capitale. Sul Meridione si sono avuti rovesci e temporali, ma neve solo sui rilievi al di sopra dei 600-800 metri per via di un richiamo d’aria più mite, ma per domani anche qui nevicherà a quote più basse, fino attorno ai 300-500 metri nei rovesci più intensi.