Il Continente Europeo è interessato dall’azione di due aree cicloniche, facenti entrambi parte dell’ampia figura di bassa pressione di matrice oceanica. Il primo perno ciclonico, in notevole indebolimento, si trova sulla Penisola Scandinava, mentre la seconda area depressionaria, ben più strutturata a tutte le quote, si trova in prossimità della Scozia. In mezzo alla due circolazioni cicloniche si frappone un cuneo mobile anticiclonico, responsabile quest’oggi di un miglioramento sulle zone alpine e su diversi settori dell’Europa Centro-Orientale.
La perturbazione in azione sul comparto occidentale europeo procede abbastanza a rilento, ma è ben organizzata tanto che ha portato un marcato peggioramento su tutto il Regno Unito: oltre alle precipitazioni, il protagonista è stato anche il vento, che ha raggiunto in diverse aree raffiche di burrasca, a causa dell’approfondimento notevole di un minimo barico al suolo sulla Scozia. Quest’episodio di maltempo è l’ennesimo per la Gran Bretagna, in una stagione estiva che per ora ha riservato poche pause dai continui passaggi perturbati con clima generalmente ventoso e fresco.
Il ramo più meridionale della perturbazione è transitata sulla parte settentrionale della Penisola Iberica, con diversi temporali anche di forte intensità che non sono riusciti a sfondare più a sud per la resistenza della fascia anticiclonica sub-tropicale, mentre ora è la Francia ad essere progressivamente coinvolta dagli effetti dell’ammasso nuvoloso a carattere frontale.
L’intensità delle precipitazioni in atto è da spiegare con lo scontro fra le masse d’aria di natura assai diversa: sull’Europa Centrale è giunto infatti l’alito tiepido afromediterraneo, mentre sulle coste atlantiche bussa l’aria decisamente più fresca oceanica. L’irruzione d’aria più fredda ha per il momento coinvolto non solo le Isole Britanniche, ma anche la parte nord/occidentale della Penisola Iberica e si avvia a penetrare verso le coste francesi, al seguito del fronte perturbato.
Merita molta attenzione l’evoluzione perturbata in atto sulla parte occidentale dell’Europa, in quanto tutto il sistema ciclonico è destinato a portarsi verso levante, con effetti diretti che vedremo anche sull’Italia a partire da domani, quando i primi temporali si affacceranno soprattutto lungo le zone alpine e prealpine, determinando una progressiva erosione della pressione a tutte le quote.
Per il momento l’anticiclone mediterraneo resta la figura barica su cui è incernierata l’attuale stabilità atmosferica, che si è anzi rafforzata su tutta la Penisola per il maggiore contributo stabilizzante derivante dalla cosiddetta spinta del promontorio anticiclonico di natura pre-frontale, che si è spinto ben oltre le Alpi. Le temperature si confermano su livelli decisamente sopra la media su tutto il Paese. Non vanno solo risaltati i 38 gradi toccati in Sardegna (Decimomannu), ma anche i 35-36 gradi raggiunti in diverse località interne del Centro-Sud e i 34 gradi sulla pianura veneta ed emiliana.
L’incedere della perturbazione oceanica provocherà la traslazione verso est del cuneo anticiclonico, con il Nord che si troverà scoperto ad accogliere il passaggio del ramo instabile, mentre sul Sud l’anticiclone afromediterraneo concentrerà i suoi sforzi e porterà ad una temporanea maggiore fiammata nord-africana, specie fra Puglia e Sicilia ove si potrebbero toccare i 40 gradi.